"Cari fratelli e sorelle. Il Vangelo se­condo Luca racconta che i pa­stori di Betlemme, dopo aver ri­cevuto dall'angelo l'annuncio della na­scita del Messia, «andarono, senza in­dugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia» (2,16). Ai primi testimoni oculari del­la nascita di Gesù si presentò, dunque, la scena di una famiglia: madre, padre e figlio neonato.
Per questo la liturgia ci fa celebrare, nella prima domenica dopo il Natale, la festa della santa Fa­miglia. Quest'anno essa ricorre pro­prio all'indomani del Natale e, preva­lendo su quella di santo Stefano, ci in­vita a contemplare questa «icona» in cui il piccolo Gesù appare al centro del­­l'affetto e delle premure dei suoi geni­tori. Nella povera grotta di Betlemme - scrivono i Padri della Chiesa - riful­ge una luce vivissima, riflesso del profondo mistero che avvolge quel Bambino, e che Maria e Giu­seppe custodiscono nei loro cuori e lasciano trasparire nei loro sguardi, nei gesti, soprat­tutto nei loro silenzi. Essi, in­fatti, conservano nell'intimo le parole dell'annuncio dell'an­gelo a Maria: «colui che na­scerà sarà chiamato Figlio di Dio» ( Lc 1 ,35 ).
Eppure, la nascita di ogni bambino porta con sé qualcosa di questo mi­stero! Lo sanno bene i genitori che lo ricevono come un dono e che, spesso, così ne parlano. A tutti noi è capitato di sentir dire a un papà e a una mamma: «Questo bambino è un dono, un miracolo!». In effetti, gli esseri umani vivono la procreazio­ne non come mero atto riprodutti­vo, ma ne percepiscono la ricchez­za, intuiscono che ogni creatura u­mana che si affaccia sulla terra è il «segno» per eccellenza del Creato­re e Padre che è nei cieli. Quant'è importante, allora, che ogni bambino, venendo al mondo, sia accolto dal ca­lore di una famiglia!
Non importano le comodità e­steriori: Gesù è nato in una stalla e come prima culla ha avuto una mangiatoia, ma l'amore di Maria e di Giu­seppe gli ha fatto sentire la tenerezza e la bellezza di es­sere amati. Di questo han­no bisogno i bambini: del­l'amore del padre e della madre. È questo che dà loro sicurezza e che, nella crescita, permette la scoperta del senso della vita. La santa Fami­glia di Nazareth ha attraversato mol­te prove, come quella - ricordata nel Vangelo secondo Matteo - della «strage degli innocenti», che co­strinse Giuseppe e Maria ed emi­grare in Egitto (cfr 2,13-23). Ma, con­fidando nella divina Provvidenza, essi trovarono la loro stabilità e as­sicurarono a Gesù un'infanzia sere­na e una solida educazione.
Cari amici, la santa Famiglia è certamente singolare e irri­petibile, ma al tempo stesso è «modello di vita» per ogni famiglia, perché Gesù, vero uomo, ha voluto nascere in una famiglia umana, e così facendo l'ha benedetta e con­sacrata. Affidiamo pertanto alla Ma­donna e a san Giuseppe tutte le fa­miglie, affinché non si scoraggino di fronte alle prove e alle difficoltà, ma coltivino sempre l'amore coniuga­le e si dedichino con fiducia al ser­vizio della vita e dell'educazione."

Benedetto XVI

Partner della formazione

ConfiniOnline fa rete! Attraverso la collaborazione con numerosi enti profit e non profit siamo in grado di rivolgere servizi di qualità a costi sostenibili, garantendo ampia visibilità a chi supporta le nostre attività. Vuoi entrare anche tu a far parte del gruppo?

Richiedi informazioni