Un'iniziativa per denunciare le "condizioni insostenibili" a cui sono costretti i lavoratori del commercio e dei servizi, in modo particolare durante le feste natalizie, e per fornire le informazioni necessarie per far valere i propri diritti
É ai commessi e alle commesse dei tanti negozi delle vie dello shopping natalizio che 'Babbo Precario', l'iniziativa sindacale promossa dalla FILCAMS CGIL e da NIdiL CGIL, inserita nella campagna 'Giovani NON + disposti a tutto', ha portato in dono un kit informativo sulla legislazione corrente in materia di contratti a termine e sulle proposte della CGIL per le politiche giovanili, oltre ad un piccolo presente.
L'obiettivo dell'iniziativa, spiega una nota della CGIL Nazionale, è quello "di rendere evidenti le difficoltà dei giovani per i quali il lavoro è poco, dequalificato e mal retribuito". In particolare, aggiunge la nota, "le condizioni di lavoro nei servizi e nel commercio durante il periodo di Natale diventano insostenibili, anche a causa della liberalizzazione degli orari e delle giornate di apertura''.
Questa iniziativa, sottolinea ancora la CGIL, "vuole denunciare i contratti truffa, gli stage formativi che di formativo non hanno assolutamente nulla, le retribuzioni ai limiti del ridicolo e nessuna prospettiva di assunzione: ovvero le condizioni con cui vengono impiegati centinaia di giovani dai negozi che durante le feste natalizie vogliono aumentare il loro personale a costo zero. Una violazione di diritti e di dignità che avviene sotto gli occhi di tutti e che viene spesso ignorata nella frenesia degli acquisti di Natale".
Finora, l'iniziativa ha coinvolto Roma e Napoli, e si estenderà alle altre città italiane durante le prossime giornate natalizie. Secondo il Responsabile delle Politiche Giovanili, della CGIL Campania, Mauro Casola, che ha curato in prima persona l'iniziativa sul territorio, sono "due i risultati che ci aspettiamo da questa iniziativa: il primo la denuncia delle condizioni dei lavoratori nel settore del commercio, costretti, soprattutto nel periodo natalizio, ad accettare un lavoro in nero, o contratti assurdi con condizioni e orari massacranti", il secondo obbiettivo, continua Casola "è il coinvolgimento di questi lavoratori attraverso l'utilizzo di forme comunicative diverse e mai sperimentate prima d'ora, come appunto l'idea di un 'Babbo Natale Precario' che porta in regalo gli strumenti per affrontare eventuali soprusi sul luogo di lavoro".
L'esperienza di Napoli, conclude Casola, è stata "un successo, i lavoratori hanno accolto benissimo l'iniziativa, permettendoci di distribuire oltre 400 kit in poche ore, inoltre non c'è stata nessuna resistenza nelle tante attività commerciali in cui siamo intervenuti".