«La concentrazione della ricchezza nelle mani di poche famiglie non è solo una un'offesa al senso di giustizia e alla coesione sociale, ma rappresenta oggettivamente un ostacolo alle prospettive di crescita del Paese». E' quanto afferma il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commentando i dati diffusi da Bankitalia che attribuiscono al 10% delle famiglie italiane il 45% della ricchezza complessiva.

«Ancora una volta - spiega Olivero - la questione della redistribuzione si rivela cruciale non solamente per un'esigenza di giustizia nei confronti dei più poveri, ma anche per una questione di sviluppo. Le forti concentrazioni di ricchezza non favoriscono infatti gli investimenti, quanto piuttosto la rendita. Restituire invece le risorse economiche alle famiglie del ceto medio ridarebbe slancio ai consumi e fiducia al Paese».

«Si fa sempre più urgente - conclude il presidente delle Acli - il varo di una riforma fiscale che favorisca le esigenze di spesa reali delle famiglie italiane, a partire da quelle monoreddito e numerose. Ed una nuova politica dei redditi che non scarichi i costi della crisi su quanti vivono con un reddito fisso».

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