ROMA - Quali sono le aspettative, le opinioni e le valutazioni della popolazione italiana in merito alla sanità? Nella maggior parte dei casi si tratta di una relazione positiva e il sistema dell'offerta sanitaria italiana si dimostra capace di rispondere ampiamente alle aspettative dei cittadini. È quanto emerso dalla presentazione del quinto volume della collana "Quaderni del ministero della Salute", presentato a Roma presso la sede del ministero di viale Ribotta, durante il convegno "Cittadini e salute. La soddisfazione degli italiani per la sanità". La pubblicazione, dedicata alla ricerca condotta della Fondazione Censis su incarico del ministero della Salute, fornisce gli elementi necessari per mettere a fuoco aspettative e opinioni degli italiani sulla sanità.
Nel dettaglio il medico di medicina generale (per il 92% di qualità buona o comunque sufficiente, inadeguata solo per l8%) continua a rappresentare un elemento cardine del sistema di offerta e un referente di prossimità nel quale gli utenti ripongono grande fiducia. Positive anche le opinioni sui pediatri di libera scelta (promossi dal 90%). Seguono laboratori di analisi (84%), ambulatori e consultori pubblici (84%), ospedali e pronto soccorso (81%), strutture di riabilitazione pubbliche (73%) e assistenza domiciliare (72%). Giudizio positivo anche per le farmacie, i cui servizi sono di buona qualità per il 62% degli italiani, sufficienti per il 35%, mediocri o scarsi solo per il 2%.
A fronte, dunque, di una generale soddisfazione l'indagine evidenzia il permanere di sacche di problematicità circa il rapporto dei cittadini con i servizi di cure primarie, con i tempi di attesa, con i ricoveri ospedalieri, con i servizi di diagnostica ambulatoriale e con l'associazionismo. Relativamente al territorio, poi, il sistema di offerta appare ancora disomogeneo, a svantaggio delle regioni meridionali, soprattutto con riferimento a ospedali e pronto soccorso (in questo caso il giudizio negativo supera il 26% contro una media nazionale del 19%), assistenza domiciliare (scarsa per il 34% a fronte del 28% registrato a livello nazionale) e strutture di riabilitazione (34% contro 27%). Nel volume presentato si espone anche un progetto per la creazione di un "Osservatorio nazionale sulla qualità percepita dei servizi esistenziali", basato sulla rilevazione costante e standardizzata dei dati a livello regionale e sull'analisi e valutazione dei risultati.
L'indagine contempla, in ultimo, anche due argomenti particolarmente attuali: l'errore medico e i casi di mala sanità. Dall'indagine emerge che gli italiani ritengono che le inefficienze della sanità siano soprattutto imputabili a livello amministrativo e politico, attribuendo al decisore la maggior parte della quota di responsabilità. Seguono la scarsità di risorse finanziarie, l'incapacità dei dirigenti delle strutture e dei servizi nel fornire e supervisionare la puntale erogazione dei servizi, la scarsa disponibilità al miglioramento da parte della classe medica e, infine, la negligenza delle figure professionali non mediche. E in merito all'indagine il ministro della Salute, Ferruccio Fazio commenta: "Ne è emerso, nella maggior parte dei casi, una valutazione positiva da parte dei cittadini, il sistema dell'offerta sanitaria italiana si dimostra capace di rispondere ampiamente alle loro aspettative".