In tutta Italia cresce la protesta sociale. Lavoratori, sindacati, studenti, ricercatori, immigrati, associazioni, artisti, operatori della cultura: non c'è ormai settore della società che non si sia mobilitato per contestare le scelte disastrose e miopi del governo.
Il 14 dicembre, indipendentemente da quel che succederà nelle Aule del Parlamento, saranno i cittadini a decretarne la sfiducia, scendendo ancora una volta in piazza per rivendicare il loro diritto al futuro.
L'Arci sarà con loro, per contribuire a realizzare una mobilitazione democratica ampia e visibile, che abbia come obbiettivo la costruzione di un'alternativa non solo a Berlusconi ma anche al berlusconismo. Non basta, infatti, un cambio di governo per risollevare il Paese dal degrado in cui è precipitato. Mandare a casa il governo è solo il primo passo per poter cominciare quel lungo lavoro di ricostruzione economica, sociale e culturale di cui c'è un urgente bisogno.
Saremo quindi ancora una volta a fianco degli studenti, che con generosità stanno conducendo una battaglia a difesa della conoscenza che non ha nulla di corporativo, perché difendere la cultura significa lottare per i diritti di tutti.
Per questo, con una lettera aperta, hanno invitato l'intera società civile a manifestare con loro il 14, per farlo diventare un appuntamento di grande partecipazione popolare che segni l'inizio di una nuova storia.