La presentazione del nuovo rapporto UNICEF "Bambini e adolescenti ai margini" non ha lasciato indifferenti coloro che hanno avuto modo di scorrerne i dati, tutt'altro che lusinghieri per il nostro Paese.
A cominciare dal Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini, che ha ospitato il lancio del rapporto e incontrato una delegazione dell'UNICEF Italia capeggiata dal suo presidente Vincenzo Spadafora.
«Serve quanto prima l'approvazione definitiva di un Piano nazionale per l'infanzia» ha dichiarato Fini, facendo esplicito riferimento a un provvedimento previsto dalla legge di ratifica della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia che vede l'Italia in ritardo di anni sulle scadenze previste dagli impegni internazionali, come più volte sottolineato dall'UNICEF e dalle altre organizzazioni attive nel settore dei diritti dei bambini.
«Non credevo ai miei occhi leggendo che l'Italia si posiziona al 21° posto sui 24 presi in esame per il benessere materiale dei bambini» ha aggiunto il Presidente della Camera. «La situazione di questi bambini e adolescenti è certamente un problema di risorse, connesso anche alla condizione economica del Paese. Ma al di là delle risorse, serve un uso più mirato delle risorse, una sinergia a livelli istituzionali: è un problema connesso a precise strategie, per questo serve un piano per l'infanzia.»
In Italia, aggiunge il presidente dell'UNICEF Spadafora, «il tasso di povertà relativa tra bambini e adolescenti è molto alto. Ciò significa che gli interventi delle istituzioni per questa fascia d'età sono minimi e non efficaci rispetto a quelli messi in opera da altri Paesi.»
Fini si è dichiarato "pronto a utilizzare il mio ruolo istituzionale per fare da megafono" sul tema del disagio giovanile, sensibilizzando l'opinione pubblica e il mondo della politica, che ha sempre "sottovalutato il problema, sia a livello centrale che regionale e locale" .
A questo scopo occorre inoltre, ha concluso la terza carica dello Stato, che «i media squarcino il velo dell'indifferenza».
5 x 1000, decisione da ripensare
L'incontro con la delegazione dell'UNICEF, che era composta anche dai vicepresidenti italiani Claudio Leone e Stefano Taravella e da uno dei coordinatori dell'indagine (Leonardo Menchini dell'Istituto di Ricerca degli Innocenti- UNICEF IRC), è stato anche l'occasione per parlare del famigerato "tetto" al5 x 1000 dell'IRPEF, un provvedimento in via di approvazione che minaccia di tagliare severamente i fondi a disposizione delle Onlus italiane e che è oggetto di più d'una campagna di protesta da parte del Terzo Settore.
«Auspico un ripensamento da chi ha l'opportunità e la responsabilità di decidere sul 5 x 1000» ha sottolineato Fini, ricordando che lo Stato ha il dovere di aiutare le realtà che garantiscono forme di welfare, "una grande conquista europea", al posto e per conto del soggetto pubblico.
A cominciare dal sostegno ai giovani, che insieme ai bambini "stanno emergendo come la categoria debole per antonomasia".
Al termine dell'incontro il Presidente della Camera ha consegnato a Vincenzo Spadafora una riproduzione artistica di Palazzo Chigi.
Piano Infanzia, approvazione in vista ma senza fondi
L'intervento del presidente della Camera sul Piano nazionale infanzia ha indotto Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle politiche per la famiglia, ad affermare che l'iter del provvedimento è tutt'altro che agli inizi.
Il Piano Infanzia, riferisce il sottosegretario, approderà e sarà approvato al prossimo Consiglio dei Ministri.
«Apprendiamo con soddisfazione la notizia» commenta il presidente UNICEF Spadafora «ma rimane una questione irrisolta: quella della totale mancanza di copertura economica, che rende difficile comprendere come saranno attuate le misure previste nel Piano.»