Occorre rivedere, rinnovare e in parte ripensare il sistema del welfare che dal dopoguerra ha dato ottimi risultati ma oggi ha un costo tale che non consente di prevedere un futuro particolarmente roseo.E' questo lo scenario che ha fatto da sfondo alla tavola rotonda "Da esperienze condivise è possibile costruire un sistema?" inserita durante i lavori del convegno "Bergamo: verso un nuovo welfare", al quale è intervenuto l'assessore regionale alla Famiglia, Conciliazione, Integrazione e Solidarietà Sociale, Giulio Boscagli.

"Stiamo ripensando tutto il sistema del welfare - ha detto l'assessore regionale - in collaborazione con diversi soggetti: certamente tutto il sistema pubblico che deve mantenere il suo ruolo di governance, il terzo settore e le imprese, che coprono un pezzetto di welfare non indifferente"."Vogliamo dare risposte sempre più affidabili ai nostri cittadini - ha continuato Boscagli - e per questo contiamo di passare dalla centralità dell'offerta di servizi alla centralità della domanda fondata sui reali bisogni: un capovolgimento di fronte che mettere ancor di più al centro la persona, con le sue fragilità e i suoi bisogni.
Il nostro obiettivo di legislatura è evitare che siano i soggetti più deboli a cercare i servizi di cui hanno bisogno ma che la persona sia presa in carico totalmente e in questo senso si individuino i migliori percorsi, diversificati e adeguati alla sua situazione".Secondo l'assessore regionale il punto d'arrivo è l'istituzione di una Dote Welfare, in grado di includere diverse articolazioni dei servizi socio sanitari fino a occuparsi anche del problema casa.

"Sulla scorta delle positive esperienze fatte con le altre doti di Regione Lombardia - ha aggiunto Boscagli - possiamo pensare ad uno strumento come questo proprio per sottolineare la centralità della persona". Altro punto del nuovo welfare è l'introduzione del concetto del Fattore Famiglia: "Una valutazione - ha spiegato Boscagli - di costi e servizi misurata sul carico familiare che ogni persona ha. Regione Lombardia è stata la prima in Italia ad inserire questo strumento nel Piano Regionale di Sviluppo, superando così i meccanismi desueti che oggi regolano accesso e tariffe dei servizi. La misura del reddito con l'Isee ha infatti prodotto ingiustizie".Intanto anche l'Asl di Bergamo, che con il Consiglio dei Sindaci e la Provincia di Bergamo ha organizzato la giornata di approfondimento, ha presentato una novità: il Punto Unico di Offerta Informa (PUOI) che entro i prossimo 3 mesi potrà disporre di 200 postazioni per aiutare le persone con disagi derivanti da problemi di salute e da difficoltà sociali ad accedere facilmente, presso lo stesso sportello, alle prestazioni sanitarie, sociosanitarie e sociali utilizzando la Carta regionale dei servizi (CRS).

Tra le altre proposte presentate dall'Asl anche il Fondo Immobiliare Welfare che raccoglie risorse finanziarie da destinare al sociale attraverso i proventi derivanti dagli investimenti immobiliari che, trasformati in attività finanziarie, consentono di generare liquidità.(Lombardia Notizie)

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