Pubblichiamo la risposta fornita dal Ministro della Salute in Parlamento il 1° dicembre 2010.Chiarimenti in merito all'attivazione del protocollo diagnostico sulla sindrome da insufficienza venosa cronicocerebro-spinale1 dicembre 2010 n. 3-01304
La possibilità di curare la Sclerosi Multipla (SM) mediante angioplastica sulla base dell'ipotesi che, tenderebbe a ricondurre la SM a una condizione di Insufficienza Venosa Cerebro-Spinale Cronica (CCSVI) ha costituito, nell'ambito del Consiglio Superiore di Sanità (CSS), oggetto di ampio e approfondito dibattito che ha prodotto il parere dello scorso 8 giugno con il quale il Consesso ha ritenuto che "ad oggi l'efficacia di qualsiasi procedura terapeutica vascolare non è sicuramente dimostrata ed è quindi da posporre all'acquisizione di dati scientifici che provino una sicura associazione tra CCSVI e SM.
"Ho ritenuto tuttavia di incaricare un gruppo di esperti per ordinare i dati disponibili eindividuare un percorso valutativo razionale del tema in oggetto. Riporto di seguito le conclusioni del gruppo che, peraltro ho già trasmesso, facendole mie, il 27 ottobre us. agli Assessori regionali.Si ritiene che, nel rispetto dei principi etici, deontologici e professionali che devono sempre guidare medici e scienziati verso scelte ponderate e responsabili a tutela dei malati, il trattamento "correttivo endovascolare" dellaCCSVI in pazienti con SM, già utilizzato da alcuni clinici, possa continuare:
- in Centri accreditati a livello regionale per il trattamento delle patologie vascolari;
- con la garanzia di una procedura di accertamento diagnostico delle presunta patologia effettuata nel rispetto di protocolli diagnostici appropriati e validati dalla comunità scientifica internazionale;
- ricorrendo alla procedura emodinamica correttiva solo in presenza di una patologia accertata che condizioni negativamente un fisiologico equilibrio emodinamico
- effettuando la procedura emodinamica correttiva seguendo criteri e metodologie scientificamente codificati e condivisi
- verificando rigorosamente i risultati terapeutici e funzionali con studi clinici controllati.Da ultimo ricordo, che l'attuale sistema sanitario garantisce, in regime ospedaliero, sotto la responsabilità del medico, l'erogazione di terapie atte a diagnosticare, monitorare e, ove indicato, correggere terapeuticamente anomalie dell'apparato vascolare artero-venoso giudicate patologiche.