Lo scorso 19 novembre è partita l' edizione 2010-2011 del concorso "Il più bel lavoro del mondo", una competizione che selezionerà nuovi figure di imprenditori sociali in Italia, supportandoli nell'avvio della loro impresa a scopo sociale attraverso una vasta rete di partner professionali, industriali e finanziari.
La competizione, promossa da Make a Change, è rivolta a gruppi di persone che propongono una business idea finalizzata allo sviluppo e all'avvio di un'impresa a scopo sociale sul territorio italiano.La prima edizione del concorso 2009-2010 è stata vinta dal progetto "La Locanda dei Buoni e Cattivi" del gruppo Domus de Luna di Cagliari che punta al recupero sociale e all'inserimento lavorativo di ragazzi e madri in difficoltà.
I profitti realizzati con l'attività di ristorazione e di alloggio offerti dalla Locanda, andranno tutti sostenere le attività sociali delle comunità di Domus de Luna che si occupano di accoglienza di ragazzi e persone che hanno urgente bisogno di aiuto.
Entro il 31 marzo 2011 i gruppi di lavoro dovranno registrarsi gratuitamente sul sito www.makeachange.it, dove potranno caricare il progetto della social venture che si intende realizzare/promuovere.
Verranno quindi individuati i team finalisti che nei due mesi successivi saranno affiancati da uno staff di professionisti per fornire loro un supporto nella stesura di un business plan operativo e per la preparazione della presentazione finale.
I lavori si chiuderanno per i team finalisti il giorno 31 luglio 2011.Anche per quest'anno, al team vincitore Make a Change fornirà 30.000 euro di finanziamento a fondo perduto ed un'assistenza professionale pro bono di 12 mesi per la fase di start-up, oltre al pacchetto di servizi bancari a condizioni vantaggiose predisposto da Banca Prossima , Banca Non Profit del Gruppo Intesa San Paolo.
Regolamento e informazioni su www.makeachange.it
Make a Change è il primo movimento per lo sviluppo delle imprese a scopo sociale in Italia: soggetti privati innovativi che offrono prodotti e servizi di valore sociale in modo "economicamente sostenibile".