ROMA,30 novembre 2010 Azioni concrete a sostegno di chi vive conl'Hiv, istituzione di organismi in grado di monitorare il realeandamento dell'epidemia in Italia, nuove e più incisive iniziativedi prevenzione e un sostegno non saltuario alla ricerca. Questi ipunti fondamentali di un documento sottoscritto da Anlaids,Arcigay, Lila e Nadir in rappresentanza delle associazioni deipazienti di Hiv/Aids in Italia presentato oggi a Palazzo Chigi alSottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta, alMinistro della Salute Ferruccio Fazio e al Presidente dell'IstitutoSuperiore di Sanità Enrico Garaci.
Inoccasione della XXIII Giornata mondiale per la lotta contro l'Aidsche si celebra in tutto il mondo il 1° dicembre 2010, irappresentanti delle persone sieropositive hanno voluto ricordare conquesto documento, che oltre che al Governo sarà sottopostoall'attenzione anche dei rappresentanti di tutti gli schieramentipolitici e a tutti gli assessori regionali alla sanità, i problemipiù urgenti che il nostro paese si trova ad affrontare nelcontrastare la diffusione delle infezioni da Hiv.
" Laricerca italiana ha dato contributi particolarmente significativi nelcampo della lotta all'Aids - ha spiegato la presidente AnlaidsFiore Crespi - Siamo tra i primi posti nel mondo per numerodi pubblicazioni scientifiche sull'argomento e tra gli ultimi perinvestimenti pubblici in sostegno alla ricerca. È indispensabile cheil finanziamento alla ricerca sull'Hiv/Aids assuma caratterecontinuativo e non saltuario e che coinvolga sempre più tutti icampi di questa patologia, ricerca di base e clinica, epidemiologica,comportamentale, sociale".
" Lungidall'essere un'emergenza sorpassata, l'Hiv è un'infezioneche ancora oggi tocca le vite dei cittadini e delle cittadineitaliane ed in questo senso anche della comunità italiana LGBT(lesbica, gay, bisex e trans) - commenta Rebecca Zini,responsabile salute di Arcigay - Quotidianamente i nostrioperatori ed operatrici entrano in contatto con persone che hannoappena ricevuto una diagnosi o si confrontano con i problemi dipersone che ormai da tempo convivono con la malattia in un paese incui non un dito è stato mosso da parte delle istituzioni peralleviare in qualche modo lo stigma ed i pregiudizi che pesano sullepersone sieropositive spesso sommandosi a quello stigma e a queipregiudizi, altrettanto ignorati, che ancora oggi pesano sullepersone lesbiche, gay, bisessuali e transessuali".
" Registriamoun preoccupante abbassamento della guardia sul piano della tutela deidiritti delle persone che vivono con l'Hiv, una situazione che siaggrava di anno in anno e che non trova alcuna risposta dal versanteistituzionale - è la denuncia della presidente nazionale dellaLilaAlessandra Cerioli - La distrazione e ilpressapochismo con cui tali diritti sono gestiti, nei campi dellaprivacy, del lavoro, della stessa sanità, creano non pochedifficoltà alle persone sieropositive. Il tema dei diritti dellepersone con Hiv deve rientrare tra le priorità della lotta controcon l'Aids di questo paese".
" InItalia la disponibilità dei farmaci per l'Hiv è diseguale sulterritorio nazionale, perché manca un coordinamento efficace traautorità regionali e Stato centrale - sottolineano Filippo VonSchloesser e Simone Marcotullio, presidente evicepresidente di Nadir onlus - Alcune Regioni non hannoancora stanziato i fondi necessari perché i nuovi farmaci approvatidall'Aifa siano disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno.In questo contesto, il fatto che in questi sei mesi non sia ancorastata rinnovata la Consulta delle associazioni di lotta all'Aids,organo consultivo del Ministero della Salute di importanza crucialeper la rappresentanza delle problematiche delle persone con Hiv, nonci ha permesso di trovare un tavolo in cui sottoporre le questionipiù urgenti alle autorità statali. Il danno che è stato fatto inquesti sei mesi si ripercuote così sulla salute di migliaia dipersone sieropositive".