L'emergenza siccità in Africa è sempre più preoccupante. Occorrono 11 milioni di dollari e occorrono in fretta per salvare i tre Paesi del Corno d'Africa colpiti da una grave siccità. È quanto chiede la Fao, lanciando un appello ai Paesi donatori affinché si possa portare sostegno ai 15 milioni di persone del Kenya, Eritrea e Gibuti che rischiano
Siccità
di perdere i propri mezzi di sussistenza a causa della prolungata siccità che sta interessando la zona. Tra questi, la situazione è ancor più grave per 8 milioni di persone che hanno bisogno d'aiuti d'emergenza.
C'è urgenza di un maggiore impegno, sostiene la Fao, «il sostegno della comunità internazionale è fondamentale - spiega Anne Bauer, direttrice della Divisione Operazioni d'Emergenza e Riabilitazione della Fao - per assistere queste comunità di pastori a ristabilire le proprie condizioni di vita ed aiutare le popolazioni vulnerabili a soddisfare il proprio fabbisogno alimentare». Le comunità più a rischio sono quelle pastorali che continuano ad essere tra le più povere della regione a causa delle crisi ricorrenti e dei problemi strutturali.
La siccità nel Corno d'Africa è un fenomeno ricorrente, si é ripetuta infatti quattro volte negli ultimi sei anni. Le cause sono da ricercarsi nelle scarse precipitazioni, nell'accresciuta pressione demografica e nel degrado ambientale. E le previsioni per il futuro non fanno ben sperare: l'attuale tendenza climatica indica precipitazioni ancor più ridotte nel Corno d'Africa e nel resto dell'Africa orientale. Ma anche se ci fosse un periodo di piogge regolari - avverte la Fao - ci vorranno anni prima che greggi e mandrie potranno recuperare vigore e tornare a fornire ai loro proprietari mezzi di sussistenza stabili e durevoli. Per queste ragioni, le comunità che già soffrono le conseguenze di anni di siccità e di piogge discontinue al di sotto della norma, continueranno ad aver bisogno, in questi anni cruciali, di aiuti e di assistenza allo sviluppo.