PISA. La Toscana si sente meno sicura. Lo rileva l'Istat nell'indagine "Reati, vittime e percezione della sicurezza. Anni 2008-2009", appena pubblicata, la quale segnala l'emersione di nuove tipologie di reati come la clonazione delle carte bancarie, le truffe e le frodi informatiche. Per quanto riguarda la Toscana si rilevano due tendenze: l'aumento di alcune tipologie di reato (come i furti di biciclette) e la crescita da parte dei cittadini della percezione dell'insicurezza. Quello della sicurezza urbana e sociale è uno scenario che sta cambiando, complice anche la crisi economica, e che richiede nuove chiavi di lettura e strumenti. Anche per questo obiettivo è nata dalla Regione Toscana l'idea del master in "Coordinamento delle politiche per sicurezza urbana" promosso dalle Università di Firenze, Pisa e Siena e giunto per l'anno 2010 alla seconda edizione, coordinata dall'Università di Pisa con il sostegno organizzativo della Fondazione Volontariato e Partecipazione.
"In generale -spiega il prof. Fedele Ruggeri del Dipartimento di Scienze Sociali della facoltà di Scienze Politiche dell'Università di Pisa che coordina il Master- si dovrebbe dire, probabilmente, che sono buoni i segnali che vengono dal rapporto dell'Istat relativo alla ultima rilevazione sulla "sicurezza": diminuiscono i furti nella prima casa, di auto,di oggetti dai veicoli. Tuttavia, come spiegare che per più del 60% degli intervistati la criminalità è rimasta invariata e un 20% sostiene che essa è aumentata? Come interpretare la circostanza che aumenta la preoccupazione di subire scippi, borseggi, rapine, aggressioni e violenze sessuali, che "il rischio di subire una violenza sessuale preoccupa più della metà delle donne?".
Secondo Ruggeri "per di più si tratta di timori che inducono comportamenti di fuga e chiusura che impoveriscono la qualità della vita". "C'è da essere convinti -prosegue Ruggeri- che è più importante la paura che si diffonde invece delle sue presunte cause. Più importante perché aver paura è brutto. Più importante perché aver paura immiserisce la vita che si conduce. Più importante perché la paura aumenta anche se diminuisce l'incidenza degli eventi di cui si ha paura. Per capire questa paura o, detto in un altro modo, per tenere insieme questi due diversi fenomeni -la minore incidenza del crimine e la maggiore diffusione di paure e preoccupazioni- si deve pensare alla presenza di importanti processi di trasformazione sociale rispetto ai quali i soggetti sono impreparati e perciò insicuri: si sta in un mondo che si fatica a riconoscere come proprio. Da qui il volere sempre più autorità, come risposta più semplice e immediata; da qui la necessità riacquisire la conoscenza, una maggiore confidenza e padronanza, del mondo in cui si vive".
Per offrire una risposta alle esigenze di nuovi approcci alla sicurezza urbana e sociale, è stato organizzato il Master in Coordinamento delle politiche per la sicurezza urbana. Un'occasione di formazione e crescita professionale per chi opera in questo campo. La scadenza del bando per la presentazione delle domande è stata prorogata fino al 31 dicembre 2010 e la Regione Toscana sostiene finanziariamente la partecipazione dei dipendenti degli enti locali. E' possibile anche frequentare il master da uditori senza avere il possesso della laurea.
Il master ha l'obiettivo di formare professionisti capaci di ideare e costruire progetti integrati d'intervento a sostegno della sicurezza urbana. È rivolto a funzionari e dirigenti attivi nelle polizie locali e nei numerosi settori delle amministrazioni pubbliche che contribuiscono alla promozione della sicurezza urbana e sociale, ma anche a neolaureati che vogliono specializzarsi in materia. La durata è annuale e prevede, accanto alla didattica frontale e a lavori seminariali, un periodo di stage e la presentazione di un elaborato scritto finale. Il corso si articola in tre parti, curate successivamente nella propria sede da ognuna delle Università consorziate, ma strettamente integrate in una stessa organizzazione didattica, intitolate "Fenomenologia criminale e strategie di intervento pubblico" (Università di Siena), "I fondamenti sociali delle politiche di sicurezza" (Università di Pisa) e "Cultura interdisciplinare della prevenzione integrata" (Università di Firenze).
Nel percorso del master verranno approfonditi in modo scientifico il quadro giuridico, l'organizzazione, i problemi e gli attori del contesto sociale.