Negli ultimi 10 giorni almeno 20 persone sarebbero state uccise e altre rimaste ferite nel corso di alcuni tra i più violenti scontri verificatisi nello Yemen settentrionale da quando, a febbraio, è stato firmato il cessate il fuoco. Secondo le ONG locali, i civili e gli sfollati yemeniti, i nuovi conflitti tra le forze di Al Houti e le etnie favorevoli al governo sarebbero esplosi il 13 novembre scorso in una remota area nel nord-est della provincia di Sa'ada.
Alcuni yemeniti provenienti da queste isolate zone montuose e giunti a Sa'ada, hanno riferito che sarebbero ancora in corso pesanti conflitti, concentrati soprattutto nei distretti di Monabih e Qatabir lungo il confine con l'Arabia Saudita. Secondo quanto riferito, una clinica che aveva in cura i feriti sarebbe stata saccheggiata.
Le informazioni riguardo i movimenti forzati di popolazione sono frammentarie. Secondo i racconti dei testimoni oculari, le famiglie del villaggio di Jalhow, nel distretto di Monabih, sarebbero fuggite in Arabia Saudita. L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) è in procinto di inviare un team dall'ufficio regionale di Riyadh per verificare il numero e le necessità degli sfollati.
Si tratta di un'escalation allarmante. L'UNHCR si unisce all'appello del comitato locale per la mediazione che chiede di mantenere la calma e di proteggere la popolazione civile.
In Yemen l'instabilità e la lenta attuazione degli accordi di pace stanno protraendo la situazione degli sfollati interni. Oltre 300mila yemeniti sono ancora sfollati e hanno bisogno di assistenza.
Finora solo circa 20mila sfollati interni yemeniti hanno fatto ritorno nel governatorato di Sa'ada. Molti hanno paura per la mancanza di sicurezza, per le rappresaglie e i nuovi scontri. Inoltre l'estesa devastazione di case e infrastrutture rappresenta un ulteriore ostacolo al loro ritorno. Anche le mine e gli ordigni inesplosi costituiscono una grave minaccia. Le vittime sono spesso bambini, pastori o rimpatriati.
A causa della delicata situazione a Sa'ada, lo staff dell'UNHCR riesce a raggiungere gli sfollati e i rimpatriati solo nel raggio di 7 km intorno alla città. Di recente c'è stato qualche movimento di operatori umanitari all'esterno del cordone di sicurezza intorno alla città, ma rimane alta la preoccupazione per la mancanza di accesso e per la situazione umanitaria in altre aree del governatorato.
Lo Yemen ospita circa 170mila rifugiati, la maggior parte dei quali originari della Somalia e di altri paesi del Corno d'Africa.