Presentato a Venezia il Rapporto regionale INAIL. I casi mortali sono scesi da 112 a 75, mentre le denunce di infortunio in generale sono state 89.403 (-14,2%). Il direttore Traficante: "Un buon risultato frutto dell'intensa attività di prevenzione attuata sul territorio"VENEZIA - Calano del 14,2% gli infortuni sul lavoro in Veneto nel 2009, e i casi mortali addirittura del 62%.
Le denunce pervenute in merito all'INAIL sono state, infatti, 89.403 rispetto alle 104.174 dell'anno precedente (l'11,32% del totale nazionale). Positiva anche la flessione dei casi mortali, passati da 112 a 75: cifra che, tuttavia, "depurata" delle 47 vittime (oltre il 62% del totale) dovute a incidenti stradali (dei quali 26 in itinere, ossia avvenuti nel tragitto casa/lavoro e lavoro/casa) si riduce a 28 vittime.Sono questi i dati principali del Rapporto regionale 2009 presentato a Venezia.
Se le cifre riflettono parzialmente gli effetti della crisi economica - che, nella regione, ha visto un significativo calo del tasso di occupazione, secondo l'ISTAT passato dal 66,4% al 64,6% - è, tuttavia, innegabile come questo buon andamento rispecchi anche gli effetti (ormai di natura strutturale) delle strategie in materia di salute e sicurezza sul lavoro promosse nel territorio.
"E' un buon risultato", conferma Antonio Traficante, direttore regionale reggente INAIL Veneto, "che è frutto dell'intensa attività di prevenzione attuata in regione. Si pensi al notevole impegno anche economico messo in atto insieme con le parti sociali, gli Enti e le Associazioni presenti sul territorio con cui da anni siamo impegnati in progetti di ampio respiro che coinvolgono i settori lavorativi più a rischio".
Per quanto riguarda le provincie che hanno visto i cali più significativi degli infortuni al primo posto spicca Vicenza (con un -18,1%), seguita da Belluno(-16,9%), Treviso (-14,7%) e Venezia (-13,4%). Verona, seppure in miglioramento (con -12%), rimane la provincia con il numero più alto di incidenti (18.964).Analizzando i settori economici, la flessione è stata decisamente più marcata nell'industria e servizi (-15,1%), mentre in agricoltura si è attesta su un più contenuto -3,4%. Altro dato soddisfacente: in rilevante controtendenza rispetto agli anni scorsi è stata registrata anche una riduzione per quanto riguarda gli infortuni denunciati dai cittadini di origine straniera, diminuiti complessivamente del 22,8% e, in termini assoluti, perfino inferiori al numero rilevato nel 2005 (18.846 nel 2009 contro i 19.837 del 2005).
Per quanto concerne i casi mortali di questa specifica categoria di lavoratori le vittime sono state 11, a fronte delle 27 dello scorso anno.In linea con l'andamento registrato a livello nazionale, le malattie professionali invece sono in aumento e passano dai 1.971 casi denunciati nel 2008 ai 2.127 casi del 2009 (circa il 6% del totale nazionale).
Si tratta di un incremento di per sé inferiore rispetto al resto dell'Italia e, tuttavia, da valutare positivamente, in quanto frutto delle azioni messe in atto dall'Istituto per l'emersione delle cosiddette "malattie nascoste", e dunque in passato comunque esistenti ma non denunciate.