Il 12 novembre scorso si è svolta l'iniziativa di mobilitazione per il diritto alla Cultura "Porte chiuse, luci accese sulla cultura", promossa dall'Anci, da Federculture e del Fai, a cui hanno partecipato moltissimi Comuni grandi e piccoli, Istituzioni culturali, Associazioni, singoli cittadini. L'obiettivo principale della mobilitazione è stato ottenere delle modifiche ad alcune norme della legge 122/2010, che renderanno di fatto impossibile per le amministrazioni pubbliche (ma anche per le aziende e le fondazioni e per tutti gli organismiche gestiscono i servizi e le attività culturali nel Paese) continuare a svolgere il loro compito istituzionale di promozione e diffusione della cultura.
Una vera mannaia che, qualora non venissero apportate modifiche, si abbatterà indiscriminatamente su musei, teatri, biblioteche, colpendo anche quelle realtà virtuose che sono state l'elemento di maggiore innovazione e modernizzazione degli ultimi anni nei servizi resi ai cittadini e al territorio e riconosciute anche a livello internazionale.
La mobilitazione sta producendo i primi risultati concreti: il ministro dell'Economia ha ricevuto nei giorni scorsi il Presidente del Consiglio Nazionale dell'Anci, Gianni Alemanno, e il Presidente di Federculture impegnandosi a convocare un tavolo tecnico per rimuovere la normativa che, con evidenti profili di incostituzionalità, riduce non soltanto le risorse al settore ma lede profondamente l'autonomia dei Comuni nel campo della Cultura. L'iniziativa ha avuto inoltre un notevole riscontro sui media nazionali e internazionali: sul sito www.federculture.it è possibile consultare il report completo della rassegna stampa.

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