A nome della Consociazione Nazionale FRATRES donatori di sangue, titolare della convenzione con la Regione Toscana nella quale è rappresentata dal proprio Organo regionale, manifestiamo forte preoccupazione per quanto apparso in data 17 u.s. su alcuni organi di informazione regionale.

Nel primario rispetto verso tutti i donatori di sangue, che con spirito di solidarietà donano in maniera periodica, gratuita, anonima e responsabile questo loro prezioso bene per la salute di tutti i degenti nelle strutture sanitarie della Toscana, ivi compresi quelli provenienti da fuori regione, sottolineiamo l'assoluta estraneità dalle iniziative che vengono descritte, evidenziando anche come certe affermazioni tipo "l'alternativa è il mercato" non facciano parte del Sistema Trasfusionale Nazionale e Regionale.

Infatti la Legge 219 del 21 Ottobre 2005 detta precise indicazioni per le quali  il Centro Nazionale Sangue, le
Associazioni e Federazioni dei donatori di sangue , il Ministero della Salute ed i Centri Regionali Sangue devono annualmente predisporre una programmazione specifica, affinché su tutto il territorio nazionale, si possa garantire in ogni momento la disponibilità di emazie per un pronto scambio interregionale ( che non può essere chiamato mercato ) perché il prezzo per ogni unità di sangue scambiata è dovuto ai costi di lavorazione e niente è compreso per la "pura donazione" che viene dai volontari .

Per questo, anche in Toscana, le Associazioni dei donatori di sangue ed il Centro Regionale Sangue operano allo stesso tavolo per creare le condizioni ottimali affinché il sangue e gli emocomponenti siano comunque e sempre disponibili e, dati alla mano, non risulta che la situazione nella forma e nei contenuti sia quella descritta.


Certamente non è facile far quadrare sempre le necessità legate al consumo di sangue nelle strutture sanitarie, dobbiamo fare i conti con i periodi legati alle tradizionali influenze nei quali la donazione può essere insufficiente e tenere anche in considerazione il sempre più diffuso utilizzo del sangue e del plasma in specialità mediche o chirurgiche che dieci anni fa non li utilizzavano nelle cure dei pazienti.


Nella ipotizzata "lotta" tra AVIS e FRATRES della Toscana, ci è di conforto annotare che le due associazioni insieme a C.R.I. e FIDAS, fin dal 1995, hanno costituito un coordinamento nazionale denominato CIVIS che ha il compito specifico di coordinare le attività interassociative, affinché il complesso e delicato mondo della donazione di sangue, abbia riscontri ed intenti comuni su tutto il territorio nazionale.


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