Dare forma ad un nuovo concetto di casa, che sia sostenibile, aggregante e accessibile.
Ecco il cuore del convegno 'L'altro abitare: dal cohousing all'autocostruzione', organizzato dall'assessorato alle politiche abitative della Regione nell'ambito di Dire e Fare, alla Fortezza da Basso a Firenze. Cohousing, autocostruzione, edilizia sostenibile ed autorecupero analizzati attraverso uno sguardo a ricerche ed esperienze condotte in Toscana, in Italia e all'estero.
Secondo l'assessore al welfare e alle politiche abitative Salvatore Allocca «Oggi che la famiglia tradizionale si sta disgregando, anche la casa dovrebbe cambiare, dovremmo costruire un'offerta diversificata per le nuove esigenze». Nel valutare positivamente l'autocostruzione e il cohousing, Allocca ha ricordato che proprio il cohousing sarà incluso dalla Regione Toscana anche nell'esperienza pubblica, come nell'edilizia popolare. «Abbiamo emanato un bando da 13 milioni di euro proprio con questo scopo, per trasfondere nel pubblico quello che finora è stato fatto soltanto nel privato».
Altra questione cruciale di cui si è discusso è la gestione climatica del patrimonio edilizio, responsabile di oltre un terzo dei consumi energetici complessivi.
L'edilizia consuma, in termini di gestione climatica, più di industria e trasporti, e per l'architetto Pietro Novelli «l'Italia ha il peggior patrimonio edilizio in Europa: 270 miliardi di euro o! gni anno sono dispersi da pareti e tetti dei nostri edifici». In Toscana si sta muovendo qualcosa, ha aggiunto, visto che ben 85 Comuni stanno modificando i propri regolamenti edilizi per realizzare edifici ecoefficienti, e ci sono interessanti esperienze in linea con il progetto 'Abitare Mediterraneo' (che la Regione ha affidato all'Università di Firenze e alla Scuola Sant'Anna di Pisa, ndr) come le costruzioni in legno realizzate a Capannori, con intervento pubblico, a Scarperia, a Firenze.
A proposito di 'Abitare Mediterraneo', è intervenuto l'ex assessore regionale Eugenio Baronti che quasi un anno fa lanciò il progetto, sostenuto con 3,5 milioni di euro dalla Regione. «Dobbiamo creare un nostro modello di bioedilizia che si inserisca nel nostro stile di vita, recuperarando la qualità dell'abitare. Il legame tra sostenibilità sociale e ambientale - ha concluso - è fondamentale. Non dobbiamo soltanto costruire abitazioni bellissime e che consumano zero energia per trasformarle poi in bunker dove ciascuno di noi vive in solitudine. Vanno create invece anche quelle condizioni di vita in comune che sono esigenze primarie e fondamentali per l'uomo».
Sull'autocostruzione, Nicola Solimano della Fondazione Michelucci ha presentato i risultati di una ricerca nazionale che haseguito 48 esperienze in Italia, di cui 2 in Toscana. «L'autocostruzione è la risposta alla crisi degli alloggi e all'insufficienza delle politiche tradizionali - ha affermato. Finora si è trattato principalmente di iniziative private. Con la Regione - ha concluso - vorremmo che nei prossimi piani venissero individuati dei fondi e che fosse potenziata la normativa, soprattutto per la qualificazione professionale delle persone che hanno intenzione di ! farvi ricorso».