Dal dipartimento di Artibonite, primo focolaio dell'epidemia, il contagio ha ormai raggiunto in 7 dei 10 dipartimenti in cui è suddiviso il Paese (clicca qui per ingrandire la mappa). A oggi si registrano circa 19mila casi di infezione e oltre 1.100 vittime. .
L'uragano Tomas, che ha colpito il nord dell'isola caraibica tra il 5 e 6 novembre, oltre a provocare decine di morti e migliaia di nuovi sfollati, ha favorito la diffusione dell'infezione: molte persone infatti hanno bevuto acqua contaminata a causa degli allagamenti.
A complicare la situazione si è aggiunta da lunedì scorso un'ondata di violente dimostrazioni contro le Nazioni Unite, alimentate dalla psicosi che i caschi blu della missione di peacekeeping (MINUSTAH) diffondano deliberatamente il contagio.
A seguito dei disordini, l'ONU ha dovuto cancellare diversi voli umanitari per Cap Haitien e Port Paix. Un magazzino del Programma Alimentare Mondiale (WFP) ha subito il saccheggio di oltre 500 tonnellate di aiuti alimentari ed è stato dato alle fiamme.
Numerosi centri sanitari stanno esaurendo le scorte essenziali per la cura del colera e sempre più pazienti non sono in grado di raggiungerli per via del caos e dei blocchi stradali.
L'UNICEF in azione
«La nostra più grande paura è che l'epidemia si espanda nelle aree rurali più remote, negli slum e nelle tendopoli di Port-au-Prince, nella miriade di scuole e centri di accoglienza per gli sfollati del terremoto sparsi nel paese, dove sarebbe molto difficile combattere la malattia» sottolinea Françoise Gruloos-Ackermans, Rappresentante UNICEF ad Haiti.
«Stiamo mobilitando tutte le risorse e lo staff disponibili, rincorrendo l'evolversi dell'emergenza con le scorte costantemente ripristinate e sforzandoci di raggiungere il maggior numero possibile di bambini e madri».
Dall'inizio della crisi l'UNICEF ha distribuito milioni di compresse (Aquatabs) per la potabilizzazione dell'acqua, tonnellate di cloro per la disinfezione delle condutture idriche della capitale e di altre città, migliaia di saponette, scorte di acqua e forniture per l'igiene (inclusi bagni chimici) per gli ospedali e gli ambulatori di Port-au-Prince.
Proseguono senza sosta l'assistenza di UNICEF e Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ai Centri per la terapia del colera diffusi in tutto il paese, come anche le campagne di prevenzione sanitaria condotte con ogni mezzo (dalla radio ai poster ai megafoni).
In particolare, l'UNICEF sta rifornendo di acqua potabile, sapone e attrezzature igieniche a 5.000 scuole, e organizza corsi di educazione all'igiene per insegnanti di 22.000 scuole.
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L'UNICEF ha lanciato un appello alla solidarietà internazionale volto a raccogliere 25,2 milioni di dollari per gli aiuti di emergenza per contrastare l'epidemia di colera