Roma, 16 novembre 2010 - MediciSenza Frontiere (MSF) ha finora curato più di 12.000 persone per il colerae sintomatologie affini, ma prevede che la diffusione del batterio nonsi affievolirà presto. MSF ha dispiegato 150 operatori internazionali chelavorano al fianco di 1.000 haitiani per gestire i programmi di cura delcolera, con una capacità di 1.000 posti letto in tutto il paese.

"Le organizzazioni attualmente coinvoltenella risposta all'emergenza colera non possono farcela da sole. Serveun maggiore coinvolgimento di tutti gli attori presenti sul posto",dichiara Stefano Zannini, capo missione di MSF ad Haiti. "Le previsionia breve e lungo termine indicano che la situazione peggiorerà ancora primadi migliorare".

Secondo le autorità haitiane, sono quasi1.000 i decessi ufficiali. In diverse zone del nord e in altre parti delpaese, gli ospedali continuano a ricoverare casi sospetti di colera nonostantesiano ormai pieni. Bisogna però ancora sviluppare l'accesso a fontid'acqua potabile, oltre ai sistemi di gestione dei rifiuti e a sepolturesicure, per rendere efficace la prevenzione e la cura.

"Quando le persone terminano il trattamentoe lasciano i centri sanitari - prosegue Zannini -  tornano in areepotenzialmente infette. Qui a Port-au-Prince, 1.400.000 persone vivonoancora nei campi sfollati dove l'igiene e l'acqua potabile scarseggiano:dipendono interamente da chi distribuisce aiuti umanitari per l'accessoa fonti di acqua potabile. Le infrastrutture sono carenti ed è molto difficilefornire assistenza medica e acqua pulita a tutte queste persone".

La situazione nel nord del paese rimaneestremamente seria. Il personale che lavora nella regione è travoltodalle richieste di soccorso perché ogni giorno arrivano nuovi pazientia Cap Haitien, Port de Paix, Gonaives, e Gros Morne. Persiste la pauraall'interno delle comunità, inclusa Port-au-Prince, riguardo la vicinanzadei Centri per il trattamento del colera (CTC) ai luoghi di diffusionedella malattia, nonostante questi siano fondamentali per una risposta immediataall'epidemia.

"Pochi minuti possono fare una grandedifferenza nella cura del colera", dichiara Danielle Ferris, coordinatricedi MSF dei progetti a Martissant, uno degli slum più grandi di Port-au-Prince."Abbiamo curato una bambina di circa due anni. La sua famiglia erastata nella regione di Artibonite e lei era molto malata quando è stataricoverata. L'abbiamo curata con una flebo intravenosa e nel giro di quattroore stava molto meglio, vigile e attiva, il che ci dimostra quanto siacurabile il colera se preso in tempo".

Nella regione di Artibonite, l'epicentrodell'epidemia, i Centri di MSF lavorano a pieno regime. I ricovericontinuano ad aumentare e alcune aree remote sono ancora difficili da raggiungere.Per questo motivo MSF in alcuni casi è dovuta ricorrere al lancio dimateriali dagli elicotteri per rifornire alcuni centri sanitari locali.

A Port-au-Prince la situazione rimanecaotica e problematica. Il quartiere di Cité Soleil, uno slum moltoesteso, è essenzialmente il focolaio dello scoppio di colera nella capitale.Nell'ospedale Choscal, gestito dal Ministro della salute e supportatoda MSF, si stanno compiendo numerosi sforzi per aumentare la capacità diricovero a 250 al giorno. I pazienti che presentano i sintomi più gravivengono trasferiti nelle strutture di MSF vicino ai quartieri di Sarthee Tabarre.

"Abbiamo poco spazio a disposizione",dice Javid Abdelmoneim, un medico di MSF che lavora a Cité Soleil. "Conil permesso del direttore dell'ospedale abbiamo occupato il parcheggiodell'ospedale di Choscal e approntato il centro per il colera là. Eral'ultimo spazio disponibile da utilizzare nell'ospedale, isolato dalresto della struttura, elemento cruciale per contenere l'infezione".

Rimangono diversi fattori di rischio, comeil fatto che la gran parte dell'acqua utilizzata a Cité Soleil non è purificata.MSF fornisce nello slum circa 280.000 litri d'acqua pulita al giorno acirca 14.000 persone, quantità molto al di sotto delle reali necessitàdella popolazione che vive nell'area. Poche altre organizzazioni fannolo stesso.

I centri di MSF per il trattamento delcolera a Sarthe (70 letti), Tabarre (200 letti), e Carrefour (112 letti)sono già pieni. Si stanno progettando nuove strutture a Sarthe (altri 320letti), St. Louis (18 letti), e Delmas 33 (100 letti). E' stato anchesviluppato un piano per incrementare la capacità dell'ospedale a Bicentenaireda 75 a 370 posti letto, se necessario. Per fortuna al momento la situazionenel sud del paese non è ancora diventata seria.

Aerei cargo di MSF sono atterrati a Haitidomenica e lunedì con forniture di materiale medico.

VIDEO.  Le attività e le testimonianzedegli operatori di MSF a Port-au-Prince nel nuovo video:http://www.medicisenzafrontiere.it/msfinforma/news.asp?id=2466

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