"Il Sangue della Terra. Atlante geografico del petrolio" è un libro che per la prima volta analizza e denuncia, con dati, documenti e testimonianze, i disastri ambientali, le violazioni dei diritti umani, le aggressioni e i crimini commessi su uno degli ecosistemi più importanti al mondo e sulle popolazioni indigene che lo proteggono. Ma è anche una geografia della resistenza. Popoli, come i Cofanes, gli Shuar e i Kichwas, a rischio della loro sopravvivenza, lottano contro le trivelle per difendere la "Pachamama", la madre terra, e il petrolio che loro considerano il sangue stesso del pianeta.
http://www.radio.rai.it/podcast/F0001265.mp3
Sul banco degli imputati: 13 multinazionali del petrolio. Parte lesa: l'Amazzonia ecuadoriana e i popoli che la abitano da millenni e cercano di difenderla.
Il libro è diviso in 16 capitoli, tanti quanti sono i "blocchi petroliferi", dati in concessione a Repsol, Eni, Encana e a tante altre "sorelle del petrolio". L'Amazzonia appare divisa e svenduta in tanti rettangoli neri, in cui la foresta viene distrutta e le popolazioni assassinate, nel silenzio e nell'indifferenza dei media. Una feroce rincorsa al petrolio che, come in una cruenta e delirante "febbre dell'oro nero", calpesta vite umane e incenerisce il polmone del nostro pianeta.
Al di là delle pubblicità patinate, le multinazionali del petrolio risultano illuminate da una luce sinistra che ne svela il volto aggressivo e violento.
I Capitoli sono arricchiti da 20 mappe geografiche in cui risultano perfettamente identificabili i pozzi di petrolio, i conflitti e le resistenze dei popoli guardiani della terra.
Per info:
info@asud.net
06 8803570