Presentata al Viminale la V relazione semestrale del commissario straordinario del Governo Penta. Presenti il sottosegretario all'Interno Mantovano e il Capo della Polizia Manganelli

Al 30 settembre 2010 sono 24.111 le persone scomparse, italiane e straniere, ancora da ricercare; di queste 9.336 sono minorenni. E' quanto emerge dalla V relazione semestrale presentata, nel corso di una conferenza stampa al Viminale, dal Commissario straordinario del Governo per le persone scomparse e seconda, in ordine di tempo, redatta sotto la direzione del prefetto Michele Penta. Presenti alla conferenza il sottosegretario all'Interno Alfredo Mantovano ed il Capo della Polizia Antonio Manganelli.
Il sottosegretario Mantovano, nel suo intervento, ha sottolineato l'importanza della figura del commissario e dell'attività di coordinamento ed impulso tra i vari soggetti istituzionali da questo svolta.
Non meno importante "la sensibilità verso questo tema che non è rimasta virtuale, ma è stata applicata soprattutto nella parte che riguarda l'immediatezza della scomparsa di una persona, perché è nelle prime ore della scomparsa che le indagini prendono un impulso decisivo".
Come spiegato dal Commissario del Governo Penta, quest'ultima relazione è stata realizzata con "un taglio descrittivo più approfondito per cogliere le motivazioni del perchè le cose accadono" nell'intento di riuscire a dare una spiegazione del fenomeno. Ad oggi, ha spiegato il prefetto Penta, "c'è una tendenziale diminuzione delle persone scomparse e ancora da rintracciare". Sono diverse le circostanze che hanno prodotto tale risultato, tra tutte, l'immediatezza dell'acquisizione della denuncia e dell'avvio delle ricerche, la maggiore conoscenza del fenomeno da parte dei familiari delle persone scomparse che hanno la possibilità di ritirare la denuncia qualora il congiunto ritornasse a casa, la costante attività svolta dalle Forze di Polizia.
Le regioni dove il fenomeno continua ad assumere particolare rilievo sono il Lazio, la Lombardia, la Campania, la Sicilia e il Piemonte. Per quanto riguarda, invece, il censimento dei cadaveri non identificati, al 30 giugno 2010 erano 770. Le motivazioni della scomparsa restano per la stragrande maggioranza dei casi (76%) non determinate; quella dell'allontanamento da istituto o comunità per minori ha, invece, un'incidenza dell'11%, mentre l'incidenza maggiore è quella dell'allontanamento volontario (10%).
Di minore incidenza i motivi per disturbi psicologici (2%) e sottrazione da coniuge e possibile vittima di reato.

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