L'annuncio al Fand Day di Lorenzo Malagola, capo della segreteria tecnica del ministro Sacconi. Il 2 dicembre convocato l'Osservatorio. Il sottosegretario Martini: "Non confondere le provvidenze con gli ammortizzatori sociali, perché vorrebbe dire distruggere 50 anni di lotte"

ROMA - Un impegno concreto del ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, per far approvare anche per quest'anno il Fondo per la non autosufficienza. Lo ha annunciato Lorenzo Malagola, capo segreteria tecnica del dicastero di via Flavia, intervenendo questa mattina a Roma al Fand day."Siamo reduci da un anno di lavoro comune per l'integrazione dei servizi socio-assistenziali con l'obiettivo di avvicinare i servizi alle persone", ha detto.
"In queste ore stiamo portando a termine gli emendamenti correttivi alla Finanziaria per il reintegro del Fondo sulla non autosufficienza, che deve essere istituito anno per anno. L' impegno del ministro è di fare una fare battaglia su questo". Malagola ha anche annunciato l'imminente convocazione dell'Osservatorio sulla disabilita: "Per il 2 dicembre convocheremo l'osservatorio sulla disabilità, che vorremmo istituzionalizzare intorno al 3 dicembre, perché diventi un luogo di dialogo e di confronto sulle proposte che vengono dal mondo della disabilità". Martini: "Trovare sintesi di intenti e obiettivi". Alla giornata è intervenuto anche il sottosegretario alla Salute, Francesca Martini.
"Le diverse peculiarità della disabilità pongono problemi diversi su cui bisogna trovare una sintesi di intenti e obiettivi. Oggi il mondo della disabilità si è dato una strategia, un'idea e alcuni punti su cui trattare, lottare e impostare un futuro che è anche quello dei più piccoli che nascono con la disabilità", ha detto. "Non possiamo mai permettere, però, che vengano confuse la disabilità e le provvidenze della disabilità con gli ammortizzatori sociali, perché vorrebbe dire distruggere 50 anni di lotte: questo è il più grosso torto che potremmo fare a chi vive una condizione di disabilità".
Falsi invalidi: basta con gli errori del passato. Il sottosegretario nel suo intervento si è soffermata sul tema dei controlli dell'Inps in relazione alle verifiche dei cosiddetti "falsi invalidi", più volte emerso nel corso della mattinata. "In passato si sono fatti molti errori, i controlli sono stati scelti con il computer senza individualizzare tipologia controllo e senza una valutazione sui profili di incertezze", ha detto. "Non si possono fare controlli a persone con patologie conclamate e gravi, creando nuovi traumi". Servizio civile: non creare disparità nell'uso del personale. Altro tema affrontato è stato quello relativo al servizio civile nazionale.
"Due colleghi senatori hanno ritirato la firma dal disegno legge sul servizio civile, per questioni che sono nella sostanza condivisibili: cioè per una disparità territoriale dell'utilizzo del personale", ha proseguito Martini. "Così, infatti, un'associazione avrebbe la possibilità di utilizzare il 7,4% al Nord, il 25% al Centro e il 65% al Sud. E non credo che ci sia una concentrazione di disabili solo al sud. Noi chiediamo il 20% di personale in tutte le regioni: bisogna regionalizzare il 20% per garantire che quel 20% vada a supporto delle persone in difficoltà di quelle regioni".
Pensioni di invalidità: serve una 'fotografia' sulla non autosufficienza. Secondo Martini è, inoltre, necessaria una fotografia sulla non autosufficienza per intervenire sul problema: "Se il popolo italiano ha una sostanziale longevità lo dobbiamo a un'universalità del servizio sanitario nazionale che pone al centro la persona. L'incidenza delle pensione di invalidità in alcune zone, però, deve fare pensare". Altro dato centrale è lo stato di gravità di chi ha un' invalidità del 100%. "Se è vero che il servizio nazionale deve garantire prestazione a tutti i cittadini in base all art. 32 della Costituzione è anche vero che metà del paese è attanagliato da un deficit di miliardi di euro", ha aggiunto. "L'impegno del governo è recuperare il deficit di questi territori all'equilibrio del bilancio. Cosa che stiamo facendo in tempi brevi nel rispetto cittadini". Trattamenti diversi a seconda delle regioni.
Infine, il sottosegretario si è soffermato sulla disparità di trattamento a livello regionale. "Un servizio sanitari nazionale ancora attraversato dai cosiddetti viaggi della speranza non adempie perfettamente alle proprie funzioni", ha sottolineato. "Le associazioni che sono oggi qui riunite svolgono un ruolo di sussidiarietà fortissima nei confronti dello stato.
E' possibile anche cje nell'ultima parte vita si acquisisca una disabilità per motivi di invecchiamento, ma alla fine chi tende la mano sono sempre le associazioni, non i servizi pubblici che hanno persone che non vivono direttamente le questioni. Questo ruolo va riconosciuto". Martini ha poi ribadito la necessità di un tavolo sull' accessibilità in particolare per i medici di famiglia che non sempre hanno studi accessibili, così come i ginecologi: "La cultura del paese su questi temi è ancora indietro".
(ec/roma)

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