ROMA - Compie 10 anni la legge 328, intitolata "Legge Quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali". Era l'8 novembre del 2000, infatti, quando il Parlamento concluse con l'approvazione il lungo iter della normativa, che venne accolta come l'inizio di una nuova era per l'assistenza sociale. A ricordare l'anniversario è l'Anffas (Associazione nazionale famiglie di persone con disabilità), che oggi in una nota ne propone un bilancio, evidenziando gli articoli principali di quella legge , in parte ancora disattesi. "All'interno di questo corposo disegno - scrive l'associazione - c'è soprattutto un articolo che per le persone con disabilità riveste una importanza assoluta: l'art. 14 (progetti individuali per le persone disabili), che prevede il diritto di ogni persona con disabilità (e di chi la rappresenta) di chiedere al Comune di scrivere il proprio progetto personalizzato di vita, d'intesa con la Asl e con i diversi soggetti sociali e istituzionali che devono agire per realizzare la piena integrazione sociale".

Se l'articolo 14 trova ancora notevoli difficoltà di applicazione, "del tutto disatteso" è, per l'Anffas, l'articolo 24 (Delega al Governo per il riordino degli emolumenti derivanti da invalidità civile, cecità e sordomutismo), "che prevede la revisione dei sistemi di accertamento di invalidità civile e stato di handicap e delle provvidenze economiche collegate, con il fine di meglio orientare l'obiettivo di tali misure verso il contrasto alla povertà e la promozione di incentivi alla rimozione delle limitazioni e valorizzazione delle capacità ed autonomie delle persone con disabilità, nonché lo snellimento delle procedure connesse".

A distanza di dieci anni, dunque, il bilancio è per lo più negativo, visto che "gli importantissimi cambiamenti da questa previsti nel sistema dei servizi sociali rimangono ancora nel cassetto". In particolare, "i livelli essenziali di assistenza non sono stati definiti, il Fondo nazionale per le Politiche sociali è stato più volte tagliato, il Piano sociale nazionale (approvato nel 2001) è rimasto lettera morta". L'Anffas denuncia anche il ritardo della "tanto attesa e agognata integrazione socio-sanitaria" e l'insufficiente coinvolgimento del terzo settore , "troppo spesso inteso in modo sbagliato o come supplenti delle difficoltà e delle inerzie della Pubblica Amministrazione, o come soggetti che, al massimo, devono essere sentiti e ascoltati".

L'Anffas coglie quindi l'occasione dell'anniversario della legge per lanciare una campagna nazionale per l'attuazione della legge 328 del 2000, che prevede, a partire da oggi, una petizione on-line che tutti possono sottoscrivere cliccando qui. Inoltre, il 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità, migliaia di famiglie su tutto il territorio nazionale presenteranno contemporaneamente richiesta al proprio Comune per la predisposizione del Progetto ondividuale, ai sensi dell'art. 14 della L. 328/2000.

Per partecipare ed avere maggiori informazioni, collegarsi al sito http://www.anffas.net/, scrivere a nazionale@anffas.net o chiamare al n. 06/3611524

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