"Il futuro del volontariato: il caso del Lazio". È questo il titolo della ricerca promossa dai Centri di Servizio per il Volontariato del Lazio Cesv e Spes e dal Comitato di Gestione dei Fondi Speciali per il Volontariato del Lazio.
La ricerca, curata dal Censis, sarà presentata martedì 9 novembre 2010 alle 11.00 presso la Sala Convegni della Banca Monte dei Paschi di Siena, in via Marco Minghetti 30/A, a Roma.
Saranno presenti il Presidente del Co.Ge. Lazio, Cristina De Luca, il Presidente del CESV, Francesca Danese, il Presidente dello SPES, Renzo Razzano.Interverranno il Presidente della Fondazione Roma, Emmanuele Francesco Maria Emanuele, il Presidente della Fondazione Monte dei Paschi di Siena, Gabriello Mancini, il Direttore Generale del Censis, Giuseppe Roma.
A partire da una panoramica nazionale, lo studio focalizza l'attenzione sulla dimensione regionale, con l'obiettivo di fornire un quadro completo del mondo del volontariato che opera nei territori del Lazio.
In particolare, i punti oggetto di studio riguardano le caratteristiche del volontariato, l'impatto ed il ruolo del volontariato nella comunità, le prospettive e le potenzialità future.
Che idea hanno i cittadini del volontariato? Cosa si aspettano? Le attese, le percezioni cambiano in un momento di crisi economica e sociale come l'attuale? Sono queste alcune delle domande a cui intende dare risposta la ricerca, condotta su un campione di 500 cittadini residenti nel Lazio e su un campione di 800 cittadini residenti nelle altre regioni del Paese.
Secondo alcuni dei dati strutturali che emergono dalla ricerca, la quota di cittadini del Lazio che dichiara di svolgere attività di volontariato è di 4 punti percentuali inferiore al dato medio nazionale (il 22,1% rispetto al 26,2%). È più alta la quota di volontari che dichiara di svolgere la propria azione in organizzazioni rispetto alle altre regioni, ma è meno intensa la presenza di volontari che si attivano in modo informale, fuori dalle aggregazioni organizzate, con una tendenza a vivere il proprio impegno in modo discontinuo, flessibile.
I giovani fanno volontariato, più nettamente che altrove, in realtà organizzate, senza che questo, tuttavia, diventi un impegno regolare.
La ricerca offre, poi, un approfondimento sulle motivazioni soggettive dei volontari e, d'altro canto, di coloro che al volontariato non si dedicano, oltre alla percezione che del volontariato hanno i cittadini.
In questo senso il volontariato è percepito come molto presente in alcuni ambiti di vita, dall'assistenza sociale alla sanità, alla protezione civile, anche se esiste un 31% di cittadini intervistati nel Lazio che non è in grado di individuare il ruolo del volontariato nella realtà in cui vive (la percentuale nel campione nazionale è del 34.4%).
Il punto di vista della ricerca, quindi, è quello del cittadino nel suo rapporto con il volontariato, risorsa che gioca un ruolo essenziale nelle comunità e la cui azione contribuisce ad innalzare la qualità della vita sociale.