BILANCIO DELLO STATO 2011. FAMIGLIA E POLITICHE SOCIALI NON SI SOSTENGONO SOLO A PAROLE. BASTA CON I CONTINUI TAGLI ALLE RISORSE
"Al di la di ogni altra considerazione ci sembra sconcertante che il Governo convochi la Conferenza Nazionale della Famiglia e al tempo stesso si accinga ad effettuare nuovi consistenti tagli alle risorse destinate alle politiche sociali e quindi alle famiglie".
Così il Coordinamento del Forum Terzo Settore esprime tutta la sua contrarietà alle consistenti riduzioni, spesso dei veri e propri azzeramenti, di molti capitoli di bilancio dedicati agli interventi sociali. Secondo una prima lettura del Bilancio 2011 il Fondo Politiche per la famiglia viene ridotto a meno di un quinto rispetto al 2008, passando dai 276 mln? del 2008 a soli 52 mln? e vengono drammaticamente ridotte anche le risorse per il Fondo nazionale delle politiche sociali, il Fondo per le attività sociali per le Regioni, il Fondo non autosufficienze, il Fondo per le politiche giovanili, il Fondo diritto al lavoro dei disabili, il Fondo inclusione dei Migranti.
Non va meglio per altri settori: in caduta libera anche le risorse destinate al Servizio Civile Volontario (che passano da 300 mln? del 2008, ai 170 mln? del 2010, ai 113 mln ? del 2011) così come quelle destinate alla Cooperazione allo Sviluppo (scese a 179 mln?). "Invece di perseguire la strada delle riforme strutturali con la conseguente riqualificazione della spesa e la riduzione dei costi fissi, il Governo preferisce continuare nel ragionieristico taglio di finanziamenti e servizi. In molti casi, nel nostro sistema di welfare, queste risorse hanno significato per il Terzo Settore l'avvio di esperienze innovative ed hanno offerto opportunità occupazionali con un effetto moltiplicatore rispetto ai finanziamenti iniziali.
Pur ritenendo doverosa una scrupolosa tenuta dei conti, crediamo occorra un progetto di società ed un modello di welfare. Temiamo invece che il Governo non abbia né l'una né l'altra. Per questo chiediamo al Governo un urgente confronto su tutte queste questioni".
Comunicato stampa 22/10
Roma, 4 novembre 2010