Ormai da molte settimane il Benin, paese già molto povero, è colpito dalle alluvioni più devastanti degli ultimi 50 anni. 46 le vittime accertate, 3,4 milioni di persone coinvolte (su una popolazione totale di 8 milioni), 680.000 le persone che hanno subito danni, 300.000 i senzatetto, 133.000 ettari di terreno coltivato sono immersi, 55.500 le abitazione distrutte, 276 scuole sono completamente inondate.
Il problema principale è la piena del fiume Niger e di alcuni suoi affluenti, la più intensa dal 1929. Le regioni settentrionali sono le più colpite, in particolare le diocesi di Kandi, Abomey et Porto Novo. Le riserve alimentari sono andate perse nelle alluvioni e le risaie sono state allagate. Si preannuncia un periodo molto difficile per la sicurezza alimentare dei beninesi, che dovranno aspettare il prossimo raccolto, previsto per aprile.
L'altra emergenza riguarda l'accesso all'acqua potabile a causa dell'inquinamento di pozzi e falde con gravi rischi per la salute umana. Sono più di 800 i casi di colera accertati.
Caritas Italiana si è attivata a sostegno della Caritas del Benin che, attraverso la capillarità delle Caritas diocesane è riuscita in breve tempo a fare un quadro della situazione e a predisporre un piano di intervento che comprende le seguenti azioni:
- distribuzione di cibo, medicinali anti - malarici, coperte, brandine, a 4.000 famiglie (20 000 persone);
- distribuzione di kit scolastici per 3.000 alunni delle scuole elementari;
- distribuzione di materiali per la ricostruzione delle case per 2.000 famiglie;
- distribuzione di sementi à 7.000 agricoltori per favorire la ripresa della coltivazione;
- formazione e sensibilizzazione sui temi delle precauzioni igieniche utili alla prevenzione sanitaria.