Auser condivide e fa proprie le motivazioni della settimana di mobilitazione dall'8 al 17 novembre prossimo, indetta da Spi-Cgil.
Il 65%dei pensionati è in condizione di povertà relativa, percependo assegni mensili di importo inferiore a 750 euro. Non è più rinviabile una manovra fiscale che riduca sensibilmente le imposte su stipendi e pensioni, a partire dai livelli più bassi. In proposito, il governo si limita a riproporre stancamente le parole del Libro Bianco di Tremonti,che risale al 1994, ma occorrono fatti non parole.
I fatti sono il taglio delle risorse per la non autosufficienza, ridotte a 0; il taglio del Fondo per le Politiche Sociali, passato in pochi anni da 1 mld a 300 mln; il taglio drammatico dei trasferimenti a regioni ed enti locali destinato a ricadere sui servizi sociali locali.
Per questo occorre reagire anche sul piano locale, promuovendo una vasta campagna di contrattazione sociale, a difesa dei servizi di sostegno alle fasce più colpite dalla crisi: famiglie con minori, specie quelle monoreddito; anziani,specie soli e non autosufficienti; giovani e donne senza lavoro; cassintegrati e precari. Dalla difesa e dal rinnovamento del Welfare è possibile far partire nuove opportunità di lavoro, politiche attive per uno sviluppo equo e sostenibile.
Attraverso il proprio fare, le proprie attività concrete di aiuto alle persone e alle comunità, Auser avverte drammaticamente la crescita del disagio sociale.
Per questo, condivide le iniziative dello Spi e aderisce alla manifestazione nazionale indetta dalla Cgil il 27 novembre per il lavoro, i diritti, la giustizia sociale, contro la povertà e le diseguaglianze.
Tutte le strutture, le affiliate, i dirigenti, i volontari e i soci di Auser sono impegnati a partecipare attivamente alla mobilitazione.