(Ln - Pechino) I sistemi di welfare del mondo stanno affrontando sfide epocali che richiedono un cambiamento completo nel modo di concepire i servizi alla persona. La domanda da porsi è semplice: il welfare state è un modello ancora efficiente oppure deve lasciare il passo alla welfare society e al principio della sussidiarietà?
La Giunta regionale ha imboccato la seconda strada e, formando una delegazione composta da 14 operatori lombardi del welfare, ha promosso una due giorni di incontri a Pechino: tra le imprese e le organizzazioni non profit presenti anche la fondazione Monserrate, GI Group, Alliance Healthcare, la fondazione Don Gnocchi, la fondazione Maugeri e Digital system computer. All'incontro con il presidente Roberto Formigoni al Grand hotel Beijing tra gli uditori, oltre alla delegazione lombarda, i rappresentanti del Comitato nazionale per l'assistenza e il sostegno agli anziani presieduto da Yuan Ye.
FAMIGLIA PROTAGONISTA DEL WELFARE -
"I cambiamenti della società - ha spiegato Formigoni alla platea - hanno imposto un ripensamento delle nostre politiche: ciò è avvenuto guardando sempre di più alla famiglia non come destinatario passivo di assistenza, ma come soggetto protagonista delle scelte e delle risposte ai propri bisogni".Il modello lombardo ha il suo baricentro nella centralità della persona e della famiglia: "I molteplici bisogni presenti sul territorio - spiega in Cina il presidente - devono essere affrontati attraverso una serie di opportunità e di risposte tra loro integrate.
In Lombardia abbiamo modificato il ruolo del pubblico: non più erogatore-direttore, ma attore di governo di un sistema che ha visto crescere la capacità della società lombarda di farsi carico dei suoi bisogni, realizzando interventi rispondenti alle reali necessità della domanda".
LE SOLUZIONI ADOTTATE DALLA REGIONE - È sul piano concreto che la Lombardia ha dimostrato la forza della sua concezione del welfare per gli anziani, "centrata - ricorda Formigoni - sulla persona e realmente sussidiaria": il riferimento è alla riqualificazione lombarda della rete d'offerta residenziale e, inoltre, allo sviluppo di interventi per favorire la domiciliarità."Abbiamo cercato - nota il presidente - di rispondere alle esigenze reali senza schemi precostituiti, mettendo a disposizione strumenti concreti come il voucher sociosanitario e il buono socioassistenziale. In sostanza, abbiamo voluto sostenere la cura svolta direttamente all'interno dei nuclei familiari attraverso l'introduzione di meccanismi innovativi di finanziamento".
LA COLLABORAZIONE CON PECHINO - Non è la prima volta che la Cina può osservare da vicino l'impegno e i risultati di Regione Lombardia nell'ambito del welfare: da 5 anni è attiva la collaborazione con questo Paese attraverso la fondazione Monserrate e nel 2008 è stato inaugurato a Pechino il centro per disabili Haiqiao. Questa pomeriggio la firma, presso il ministero degli Affari civili della capitale cinese, di un progetto per la realizzazione di un polo formativo sul tema welfare. "Vogliamo costruire con voi - ha spiegato Formigoni - una possibilità di collaborazione sempre più intensa che permetta di mettere al vostro servizio la nostra esperienza.
Il nostro impegno è di contribuire con umiltà, senza pregiudizi o soluzioni preconfezionate, ma certi del nostro know how e dei risultati che ci hanno portati fino a qui".Cina e Italia sono molto lontane ma vicine come cultura: "Sono state fondatrici di due culture millenarie - conclude Formigoni -. Nella tradizione confuciana è presente il valore della famiglia e della persona così come nella nostra: noi tutti vogliamo partire da questo e guardiamo all'anziano come una persona che porta conoscenze ed esperienze che rappresentano una ricchezza da trasmettere ai giovani".(Lombardia Notizie)
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