Tassare le transazioni finanziarie per destinare risorse in favore di iniziative solidali a livello nazionale e internazionale. Questo il contenuto di una proposta di legge 'bipartisan' (solo la Lega ha deciso di non aderire) presentata a Montecitorio. La pdl, tra l'altro e' stata sottoscritta dai deputati Andrea Sarubbi (Pd) Marco Zacchera (Pdl), Mario Barbi e Renata Mogherini (Pd), Savino Pezzotta (Udc), Angela Napoli (Fli) e Augusto Di Stanislao (Idv). La proposta, illustrata alla Camera durante una conferenza stampa, prevede che sia istituita una imposta sulle transazioni finanziarie (Itf), la cui aliquota giungera' allo 0.05 per cento dopo l'adesione di almeno sei Paesi membri dell'Unione europea. "Una legge di buon senso, ne' di destra, ne' di sinistra" ha sottolineato Andrea Sarubbi, primo firmatario della proposta di legge largamente bipartisan "si tratta di una tassazione ponderata e minimale dello 0,05% sulle transazioni finanziarie, da cui pero' sono esenti i titoli pubblici, per non gravare sulle famiglie e sui piccoli risparmiatori". Ma perche' vada in porto, ha aggiunto Savino Pezzotta, lanciando un appello al mondo delle Ong, "serve la mobilitazione dell'opinione pubblica. Questa battaglia non deve rimanere chiusa nelle aule del Parlamento: contiamo sulla partecipazione del mondo italiano dell'aiuto alla cooperazione". Se applicata da un congruo numero di Stati, ha concluso Sarubbi, "puo' aiutare a stabilizzare i mercati finanziari, dare nuovo slancio all'economia mondiale, il tutto rendendo possibile il perseguimento degli Obiettivi del Millennio anche all'Italia, attualmente triste fanalino di coda in questa fondamentale scommessa internazionale". La tassa si applicherebbe a tutte le transazioni finanziarie dirette o indirette, e compiute attraverso qualunque strumento finanziario, effettuate in Italia o da soggetti che operano nel nostro Paese. Esclusi dalla tassazione i titoli di Stato (Bot, Bpt, Cct, Ctz) e i titoli emessi dagli Enti territoriali (buoni ordinari comunali, provinciali e regionali). Il gettito della tassa sarebbe destinato per meta' ai Paesi in via di sviluppo, e per meta' alla solidarieta' nazionale: il 50 per cento dei soldi andrebbero infatti ai Fondi per la cooperazione, l'altro 50 per cento al Fondo nazionale per le politiche sociali.