UCCA. "I fondi destinati al volontariato non si toccano. E la manovra in atto, che modificherebbe con un colpo di mano la legge 266, è inaccettabile".
Questo il commento dell'ex ministro Giuseppe Zamberletti, oggi presidente del Centro Nazionale per il Volontariato. La legge quadro sul volontariato, infatti, a quasi vent'anni dalla sua approvazione rischia di essere stravolta dal progetto di legge C41 ("Disposizioni in favore dei territori di montagna", testo unificato del 14 luglio 2010). L'articolo 5 di questo provvedimento interverrebbe quindi sulla legge 266 estendendo prevedendo l'estensione delle risorse destinate al volontariato ad altri beneficiari appartenenti al mondo del non profit (oltre al volontariato anche le associazioni sportive dilettantistiche, associazioni bandistiche, cori amatoriali, filodrammatiche, associazioni dilettantistiche di musica e danza popolare e cooperative sociali).
"Non mettiamo in dubbio il significato e il valore delle attività promosse da queste realtà sociali" spiega Zamberletti. "Quel che oggi ci preme - prosegue il presidente del Cnv - è difendere una legge che, seppur datata, è frutto di un pensiero condiviso e figlia di una decisione democratica presa da tutto il Parlamento, che la approvò all'unanimità nell'agosto del 1991 sostenuto dalla società civile e che fu espressione del volontariato durante i convegni nazionali di Lucca organizzati dal Cnv".
A farne le spese sarebbero proprio le casse dei Centri di servizio e delle associazioni di volontariato, già penalizzate per le attività di comunicazione dalla recente abolizione delle tariffe postali agevolate. "Stiamo attraversando una difficile crisi sociale ed economica" prosegue Zamberletti. "In un contesto come questo, nell'anno europeo dedicato alle attività di volontariato, minare la parte sana del Paese, quella composta da migliaia di associazioni e centinaia di migliaia di volontari che ogni giorno prestano gratuitamente il loro tempo, significa soffocare quel forte senso di solidarietà che è proprio dei cittadini responsabili. Perché siano garantiti servizi e attività, le associazioni hanno bisogno di risorse: né più né meno di quel che li spetta, bensì quelle previste dalla 266.
Perché una legge esiste, e va salvaguardata e rispettata. Quindi i finanziamenti previsti dalle norme non devono essere sottratti al volontariato. Per questo chiediamo ufficialmente al Governo e a tutti i parlamentari di bloccare questo progetto di legge".
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