ROMA - E' di nuovo mobilitazione per le associazioni delle persone disabili in Italia: dopo il "luglio caldo", che ha portato in piazza, al seguito delle federazioni Fish e Fand, migliaia di disabili in difesa dei propri diritti, oggi la protesta minaccia di scoppiare nuovamente, per di più intorno alla stessa questione: la restrizione dei criteri per la concessione dell'indennità di accompagnamento.
Quest'estate, anche grande all'impegno delle associazioni, il Parlamento bocciò le proposte restrittive contenute nel decreto legge 78/2010: ora, quelle stesse proposte trovano spazio nelle "Linee guida operative per l'invalidità civile", emanate in questi giorni dall'Inps. Si tratta di indicazioni, a cui i medici dell'Inps dovrebbero attenersi nell'esame delle nuove domande di invalidità. Di fatto, spiegano in una nota Fish e Fand, "riprendono - in via amministrativa - i tentativi, che si speravano scongiurati, di restringere i criteri di concessione dell'indennità di accompagnamento. Le Linee Guida intervengono limitando il concetto di autonomia nella deambulazione e la definizione di atti quotidiani della vita". Non solo: "con note interne - denunciano ancora Fish e Fand - l'Inps caldeggia l'esecuzione di routine delle doppie visite di controllo, anche quando la Commissione Asl (all'interno della quale comunque c'è un medico nominato dall'Inps) si sia espressa in modo unanime. Oltre allo spreco di risorse pubbliche - commentano le federazioni - questo creerà notevoli disagi a molti cittadini con disabilità".
Contro le Linee guida, Fish e Fand hanno promosso in queste settimane una campagna di sensibilizzazione presso i parlamentari più attenti e questa azione ha provocato la presentazione - sia alla Camera che al Senato - di alcune interrogazioni ai ministri competenti. "Ieri - riferiscono nella nota - le due federazioni hanno formalizzato la loro segnalazione, al ministro Sacconi e al ministro Tremonti, insistendo per un intervento a tutela dei diritti civili dei veri invalidi. Alla comunicazione è stato aggiunto quale destinatario il ministro Brunetta, visti gli evidenti sprechi che le nuove procedure amministrative causano".