Si chiama "Il volontariato per la legalità e la cittadinanza sociale nelle scuole di Puglia", il progetto mirato a contrastare e contenere il fenomeno del bullismo, attraverso il sostegno del volontariato locale.
A curarlo, l'assessorato regionale al Welfare, l'Ufficio scolastico regionale e Csv Puglia Net (il coordinamento regionale dei Centri di Servizio), grazie a un accordo siglato all'inizio del 2010.
30 scuole in tutta la regione e40 associazioni di volontariato saranno convolte nel programma che segna la differenza rispetto alle misure correttive messe in atto dalla scuola negli ultimi anni e che va nella direzione del coinvolgimento responsabile dei ragazzi e delle istituzioni.
Punto di forza, proprio la sinergia tra più enti istituzionali e non, coinvolti nell'obiettivo di riqualificare il tempo dei ragazzi a cui è stata comminata una sanzione per motivi di bullismo per finalità sociali.
In pratica, ai consueti giorni di sospensione, corrispondono mesi di attività volontaria presso organizzazioni che si occupano di soggetti fragili o che tutelano l'ambiente, il patrimonio o che promuovono cultura e benessere sul territorio.
Un'apposita unità di valutazione costituita ad hoc per i casi di bullismo a livello provinciale, esamina il caso, stabilisce la tipologia di intervento commisurata al comportamento sanzionabile e individua l'associazione di volontariato presso cui dovrà esercitare l'azione "riparatrice". A questo punto il ragazzo è pronto a svolgere la sua attività di volontariato non prima, però, di aver sottoscritto un patto etico. Il patto tra studente "sospeso" e organizzazione di volontariato ha la finalità di evitare che l'allontanamento temporaneo dalla scuola si trasformi in una scelta definitiva e di promuovere il contatto con esperienze di vita alternative alla scelta di violenza, aggressività o prevaricazione, con l'obiettivo ulteriore di prevenire fenomeni di dispersione scolastica che spesso seguono alle sanzioni disciplinari.
per conoscere tutti i particolari visita il sito del CSV di Taranto.