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La politica non sia sorda di fronte agli allarmi e alle proposte dei cattolici sul futuro del Paese». Lo chiede con forza da
Reggio Calabria il presidente nazionale delle Acli
Andrea Olivero, nel giorno in cui aprono i lavori della 46^
Settimana Sociale dei cattolici italiani - 1200 delegati provenienti da tutte le 227 diocesi italiane - con l'intervento del presidente della Cei cardinale
Angelo Bagnasco. «
Qui si riunisce la Chiesa che opera ogni giorno a contatto con i cittadini, i lavoratori, i giovani, le famiglie, gli immigrati. La politica - insiste Olivero -
non faccia finta di non vedere e ascolti la nostra voce».
Le Acli sono a Reggio Calabria con una delegazione della presidenza nazionale e diversi rappresentanti incaricati dalle diocesi italiane. Per l'occasione hanno prodotto un
documento di riflessioni e proposte al comitato scientifico e organizzatore delle Settimane. Tre le questioni «cruciali» evidenziate dalle Acli: la lotta contro la
povertà e l'esclusione sociale; la crescita del Paese a partire dal
Mezzogiorno; la priorità dell'
educazione.
Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani chiedono da tempo, dentro un processo di riforma del sistema di welfare, una profonda
revisione della social card, l'introduzione anche in Italia di forme di
reddito minimo di cittadinanza, l'incremento del
fondo per la non autosufficienza, il riconoscimento della soggettività
fiscale delle famiglie. Rispetto al Mezzogiorno, le Acli invitano a investire sulle «risorse di socialità, cultura e spiritualità» che alimentano la cultura del riscatto e della legalità, indicando nel
federalismo solidale uno strumento efficace per promuovere il protagonismo del Sud Italia.
Sulla terza questione, quella educativa, le Acli invitano tutti i soggetti delle società civile a «riscoprirsi comunità educante», chiedendo alle istituzioni in particolare di continuare a «sostenere la
straordinaria esperienza del Servizio Civile» e di valorizzare e promuovere il lavoro dell'associazionismo che opera nei territori. Al mondo ecclesiale, le Acli chiedono di favorire l'integrazione degli itinerari di catechesi e iniziazione cristiane con quelli più "sociali" dell'attività pastorale. «La formazione alla cittadinanza, all'impegno sociale e politico, nelle parrocchie e a livello diocesano - affermano le Acli - può essere affidata anche alle associazioni e ai movimenti ecclesiali, che in questo senso hanno una tradizione e una specifica competenza