Il 2010 non sarà l'anno nel quale si porrà fine alla perdita di biodiversità, tuttavia dovrà essere l'anno nel quale i governi si confronteranno con la questione della biodiversità e con i vantaggi reali che la biodiversità è in grado di garantire per il benessere delle persone, della società e dell'economia. Gli habitat e le specie naturali sono le fondamenta dell'economia globale e garantiscono il sostentamento a miliardi di persone che traggono sostentamento dalle foreste, dalle risorse ittiche e dalle zone umide.

Le priorità dell'Associazione

Il WWF chiede alle Parti COP 10 di garantire che:
1 La COP 10 adotti un nuovo Piano Strategico con una ambiziosa serie di obiettivi e traguardi per il prossimo decennio che saranno incentrati sulle principali minacce per la perdita di biodiversità, sull'aumento delle pratiche di uso sostenibile, sul potenziamento della condivisione dei benefici e l'integrazione dei servizi per la biodiversità e gli ecosistemi nei settori chiave.
2 La COP 10 adotta un Protocollo sull'Accesso & la Condivisione dei Benefici (ABS) che riconosce gli interessi dei paesi dotati di elevati livelli di biodiversità, compresi i diritti delle rispettive comunità locali e popolazioni indigene in relazione all'uso sostenibile della biodiversità.
3 La COP 10 adotta una strategia ambiziosa per la mobilitazione delle risorse per aumentare i finanziamenti per la biodiversità attraverso lo sviluppo di meccanismi di finanziamento innovativi, istituendo meccanismi e obiettivi chiari per i finanziamenti pubblici e privati, oltre all'eliminazione dei sussidi dannosi.
4 La COP 10 adotta programmi di lavoro tematici potenziati riguardo alle Aree Protette e alla Diversità Biologica Marina e Costiera.
5 La COP 10 adotta un Programma di Lavoro Congiunto sulla Biodiversità e i Cambiamenti Climatici che rafforzerà i collegamenti ed analizzerà i vantaggi congiunti tra le convenzioni, stabilirà i principi per la governance e garantirà che la biodiversità venga protetta e che non risenta negativamente dei cambiamenti climatici e del lavoro dell'UNFCCC.

Quali sono le principali richieste del WWF in occasione della COP 10 ?


1. La COP 10 adotta un nuovo Piano Strategico con obiettivi SMART per il periodo compreso tra il  2011 e il 2020.
Il WWF richiede un Piano Strategico con obiettivi politici ambiziosi entro il 2020 che sia supportato da indicatori e scadenze intermedie (milestone).
Il suggerimento del WWF in relazione al Piano Strategico sarà incentrato specificamente su una  missione ambiziosa e su obiettivi forti:
Missione: entro il 2020, la perdita di biodiversità dovrà essere arrestata con il ripristino della biodiversità stessa, eiI benefici derivanti dalla biodiversità e dagli ecosistemi dovranno essere pienamente integrati in tutti gli aspetti dello sviluppo. L'impronta ecologica umana dovrà essere ridotta in modo significativo.

Obiettivi: entro il 2020

- La contabilità ambientale dovrà essere in uso nell'ambito di tutti gli stati (vd. CBD Target 2)
quello della contabilità ambientale è un passaggio chiave per l'inserimento della voce della biodiversità nella contabilità pubblica. Questo garantisce un parametro in base al quale misurare i profitti e le perdite per l'economia nazionale, i dati necessari per informare i decision maker e per mettere a punto indicatori adeguati (vd. TEEB for Policy Makers Report Chapter 2, pagg. 14/15).

- Raggiungimento dell'obiettivo dell'Azzeramento Netto della Deforestazione del Degrado delle Foreste (ZNDD) (vd. CBD Target 5):
In occasione della COP 9, 67 ministri hanno firmato la petizione del WWF finalizzata al raggiungimento dell'obiettivo dell'Azzeramento Netto della Deforestazione del Degrado delle Foreste (ZNDD) entro il 2020; tuttavia, la deforestazione e il degrado delle foreste proseguono a ritmi allarmanti, e 13 milioni di ettari (pari a 36 campi da football al minuto) vengono perduti ogni anno. La deforestazione e il degrado delle foreste, in particolare ai tropici, hanno conseguenze disastrose a livello globale per il clima, per la  biodiversità e per la popolazione umana.

- Arresto della perdita e del degrado degli ambienti naturali (vd. CBD Target 5):
La perdita degli habitat è il fattore più rilevante alla base della perdita di biodiversità. Se da un lato è probabile che l'aumento delle pressioni demografiche, economiche e sociali comporteranno il protrarsi della tendenza al cambio di destinazione d'uso del territorio oltre il 2020,  dall'altro è necessario arrestare la perdita di tutti gli habitat naturali.  Sostanzialmente, è necessario arrestare la conversione o il degrado degli ambienti naturali. L'accento dovrebbe essere posto sulla prevenzione della perdita delle foreste primarie e di altri habitat caratterizzati da elevata biodiversità.

- Porre fine all'eccesso di sfruttamento delle acque e alla frammentazione dei sistemi idrografici (vd. CBD Target 5):
Gli ecosistemi di acqua dolce rivestono particolare importanza, tuttavia sono poco protetti e risentono fortemente della frammentazione, pertanto queste risorse meritano di essere menzionate esplicitamente. Il tasso di riduzione/perdita degli habitat è più che raddoppiato nell'arco degli ultimi 10 anni, I fattori trainanti della perdita di biodiversità sono ancora presenti e in aumento. Inoltre, la perdita di biodiversità nelle acque interne continua a registrare i ritmi più elevati rispetto a tutti gli altri biomi.

- Eliminazione dei sussidi che danneggiano la biodiversità (vd. CBD Target 3):
Eliminare i sussidi dannosi per la biodiversità è un passo cruciale e necessario per affrontare e contrastare uno dei più importanti fattori alla base della perdita di biodiversità e dei servizi derivati dagli ecosistemi. Sarà essenziale tenere conto dei risultati delle TEEB for Policy Makers Report, riforme dei sussidi alla pesca e all'agricoltura.

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