Assistiamo a un periodo particolare per le Adozioni internazionali: a livello nazionale si registra uncalo delle idoneità dei Tribunali per i Minorenni, da 6.237 nel 2006 a poco più di 5mila nel 2009. Balza all'occhio da questo punto di vista una significativa battuta d'arresto in alcuni Tribunali per i Minorenni italiani: da Firenze a Bologna, da Roma a Venezia si segnala un crollo che oscilla intorno al 30% con picchi che raggiungono il 70%.
Nelle scorse settimane il sottosegretario Giovanardi ha dichiarato il numero delle adozioni internazionali realizzate nell'ultimo anno: dal primo gennaio al 20 settembre 2010 sarebbero 2810 i bambini adottati rispetto ai 2755 dell'anno precedente. Questi dati positivi avevano fatto esprimere soddisfazione ed apprezzamento per i risultati dei primi nove mesi del 2010.
Tuttavia la CAI non ha ancora pubblicato il rapporto statistico sulle adozioni realizzate nel primo semestre 2010, documento formale che avrebbe dovuto essere diffuso già lo scorso mese di luglio.
Questo prolungato silenzio, alla luce dell'attuale crollo delle idoneità all'adozione internazionale registrato dai Tribunali per i Minorenni, desta particolare preoccupazione. Molto probabilmente già a partire dal 2011 la crisi delle adozioni si manifesterà in tutta la sua durezza, con un sensibile decremento del numero delle adozioni internazionali realizzate nei prossimi anni.
Il ritardo nella pubblicazione del rapporto semestrale preoccupa gli esperti e le famiglie che si rivolgono alla nostra associazione e agli altri enti autorizzati.
Già in altre occasioni abbiamo assistito alla mancata presa di posizione della Commissione per le adozioni internazionali, in particolare nella vicenda del ritardo nella ratifica della Convenzione de L'Aja del 1996 sulla protezione dei minori.
La CAI è un organo politico e il sottosegretario Giovanardi, voce della Presidenza del Consiglio dei Ministri sulle politiche dei minori e della famiglia, avrebbe potuto e dovuto guidare la crociata a favore dei bambini abbandonati ma anche in tale occasione il silenzio fu la "parola" dominante.
Attendiamo fiduciosi di potere conoscere quali saranno, questa volta, le strategie che il nostro Ministro ha in cantiere per porre rimedio allo sfavorevole scenario che si profila nel prossimo futuro delle adozioni internazionali in Italia. Certo che la strategia del silenzio non ci sembra la più efficace.