Nel 2000 il mondo all'unanimità prometteva: entro il 2015 avremo ridotto di 2/3 la mortalità infantile (1). A fine 2010 le promesse sono un'eco imbarazzante mentre la realtà sono numeri che scendono lenti e incerti o addirittura risalgono drammaticamente.
8.1 milioni di bambini sotto i 5 anni continuano a morire ogni anno per cause banali e prevenibili. Un terzo di queste morti ha come concausa la malnutrizione, acuta o cronica, denuncia il Rapporto su La mortalità infantile e l'impatto della malnutrizione di Save the Children - la più grande organizzazione internazionale indipendente che dal 1919 lotta per migliorare concretamente le condizioni di vita dei bambini. Sono oltre 4 milioni in Africa, 3.7 milioni in Asia e circa 240 mila in America Latina e nei Caraibi, i bambini che perdono la loro battaglia per la sopravvivenza ogni anno. 64 i paesi dove si combatte questa guerra e dove si concentra il 95% delle morti infantili del pianeta. Ciad, Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Guinea-Bissau, Sierra Leone, Mali, Somalia, Repubblica Centro Africana, Burkina Faso, Burundi, i 10 stati con i più alti tassi di mortalità infantile del mondo.
Il 90% delle morti è dovuto a poche, prevenibili e curabili malattie: in particolare, polmonite, diarrea e malaria sono responsabili di oltre il 40% dei decessi infantili. Oltre 3.5 milioni di morti avviene alla nascita, in gran parte dei casi per gravi infezioni (es. sepsi, polmonite, tetano), asfissia o parto prematuro. "Fino a non tantissimi anni fa anche in Italia la mortalità infantile e la malnutrizione erano un problema molto grave che però è stato superato e risolto alla radice (2)", commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l'Italia. "La verità è che la mortalità infantile e la malnutrizione possono essere vinte con semplici soluzioni e medicine ben conosciute e disponibili (3). Per questo Save the Children ha lanciato nel 2009 la Campagna Every One e ha deciso di impegnarsi concretamente a salvare 2.500.000 bambini entro il 2015, a raggiungere con programmi di salute e nutrizione circa 50 milioni di donne in età fertile e bambini e a mobilitare 60 milioni di sostenitori in tutto il mondo. Vogliamo dire a gran voce e dimostrare che questa battaglia si può e si deve vincere".
L'Africa subsahariana e il Sud Asia sono le aree del mondo dove il problema è più acuto - con la prima che detiene il triste primato di 1 bambino che muore ogni 8 nati vivi e la seconda che totalizza un terzo delle morti infantili del mondo. Inoltre appartengono all'Africa subsahariana Ciad, Congo, Zimbabwe i 3 paesi che insieme a alle isole caraibiche Trinidad e Tobago, dal 1990 ad oggi hanno visto peggiorare i propri tassi di mortalità infantile.
"Accanto a queste situazioni limite registriamo anche dei progressi in nazioni come Ghana, Egitto, Mozambico, Indonesia, Nepal, Bangladesh, che non solo hanno ridotto la mortalità infantile ma hanno fatto sì che i miglioramenti riguardassero tutta la popolazione infantile, compresi i bambini più poveri e svantaggiati", sottolinea Francesco Aureli, Responsabile Policy e Advocacy di Save the Children per l'Italia. "Tuttavia se vogliamo vincere la nostra battaglia dobbiamo fare molto di più e intervenire anche sulla malnutrizione (4) che è il killer nascosto di circa un terzo dei bambini che muoiono entro i 5 anni". Si stima che il 14.5% delle morti infantili sia collegato alla malnutrizione cronica, il 14.6% alla malnutrizione acuta, il 6.5% a mancanza di vitamina A e il 4.4% a carenza di zinco. Nel mondo sono 195 milioni i bambini con malnutrizione cronica. Il 65% di essi si trova in 10 paesi: India, Cina, Nigeria, Pakistan - dove la situazione è drammaticamente peggiorata dopo le alluvioni - Indonesia, Bangladesh, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Filippine, Tanzania.
"Quando un bambino non ha di che mangiare e non assume i principi nutritivi giusti per la sua crescita, diventa debole e il suo sistema immunitario, ancora immaturo, più vulnerabile a malattie", spiega Francesco Aureli. "La malnutrizione, fino al suo esito mortale, è il risultato di una dieta povera e di infezioni, in un circolo perverso in cui i due aspetti si influenzano negativamente. Non a caso un bambino gravemente malnutrito è 9 volte più a rischio di morire di un bambino ben nutrito". Tra le soluzioni che Save the Children indica per risolvere il problema della malnutrizione: allattamento esclusivo al seno, distribuzione di micronutrienti, supporto economico a donne e famiglie, sistemi agricoli e coltivazioni in grado di produrre cibo in quantità e costi adeguati alle esigenze delle madri e delle comunità più povere, centri di cura per bambini gravemente malnutriti.
"Si tratta di misure che Save the Children realizza nei suoi programmi di salute e nutrizione nei 36 paesi (5) in cui si sta dispiegando Every One e 5 dei quali - Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi e Nepal - sono direttamente sostenuti da Save the Children Italia", precisa Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l'Italia.
"Sul versante della lotta alla mortalità infantile Save the Children sta lavorando su alcuni aspetti cruciali come la formazione di migliaia di operatori sanitari di comunità a cui spetta diagnosticare nei bambini fino a 5 anni le malattie potenzialmente mortali, come diarrea, malaria, polmonite e offrire le prime semplici cure. Inoltre Save the Children sta facendo pressione sui paesi più colpiti dalla mortalità infantile affinché i servizi alla salute materno-infantile siano resi gratuiti. Su questo punto i paesi del G8, Italia compresa, possono e debbono dare il massimo del sostegno finanziario. Anche perché l'attuale crisi economica con l'aumento del prezzo del cibo e le devastanti e inaspettate catastrofi naturali come l'alluvione in Pakistan e la carestia in Niger stanno creando ulteriori e pesantissime difficoltà a nazioni e popolazioni già fragili", conclude Valerio Neri.
NON LASCIAMOLI ANDARE: CENTINAIA DI PALLONCINI ROSSI INVADONO ROMA E MILANO. COME SOSTENERE EVERY ONE Il 6 ottobre Save the Children ha deciso di organizzare la Giornata del palloncino rosso, tappezzando Roma, Milano e altri 9 comuni con migliaia di palloncini con scritto Save Me, che i volontari dell'organizzazione hanno iniziato a distribuire al risveglio delle città a tutti i cittadini. Lo slogan di questa pacifica guerrilla è non lasciamoli andare con riferimento al palloncino rosso, che ognuno è invitato a tenere con sé, attaccato al filo, come se tenessimo stretto un bambino per non lasciarlo morire.
A Roma e Milano la guerrilla è iniziata la sera del 5, protraendosi per tutta la notte. Nella capitale Piazza Montecitorio e Piazza di Spagna i luoghi che per primi si sono riempiti di palloncini rossi, anche con l'aiuto degli attori Nicolas Vaporidis, Pietro Sermonti, Andrea Sartoretti, tra i testimonial di Every One. All'alba 25 le piazze e via di Roma - dalle centralissime Piazza Venezia e Piazza Argentina, a Piazza San Giovanni e Piazza Sempione - invase da 400 palloncini. A Milano, Piazza Castello e Piazzale Duca D'Aosta (Stazione Centrale) i luoghi da cui, già nella serata del 5, sono apparsi i palloncini Save Me, poi moltiplicatisi fino a "occupare" 14 tra piazze e vie. "La nostra mobilitazione è ai massimi livelli", commenta Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children per l'Italia "ma abbiamo bisogno dell'aiuto di tutti per farcela".
Per sostenere concretamente Every One , dal 6 ottobre al 7 novembre sarà possibile donare 2 euro inviando un SMS al 45503 dai cellulari personali TIM, Vodafone, Wind, 3 e Coop Voce o chiamando lo stesso numero da rete fissa Telecom Italia, Fastweb e Infostrada. Gli utenti di rete fissa Telecom Italia potranno scegliere se donare 2 o 5 euro. I fondi serviranno a sostenere i progetti di salute e nutrizione materno-infantile realizzati da Save the Children Italia in Egitto, Etiopia, Mozambico, Malawi e Nepal.
Sempre dal 6 ottobre al 7 novembre si può contribuire alla Campagna donando 5 euro alle casse dei 430 negozi OVS industry in tutte le province italiane ricevendo la Save the Children Card e il palloncino "Save Me" simbolo della campagna.E' possibile sostenere Every One anche effettuando un bonifico senza commissioni presso una delle oltre 4.000 Agenzie UniCredit sul c/c IT 43 M 03002 05211 000401430543, oppure su
www.ilmiodono.it. Inoltre dal 6 al 17 ottobre è possibile donare anche presso tutti i 7.800 ATM di UniCredit.
E a sostegno di Every One c'è anche un folto gruppo di testimonial, il grande calcio con l' ACF Fiorentina e molte aziende. La versione integrale del Rapporto su
La mortalità infantile e l'impatto della malnutrizione e del Rapporto Attività Every One
Non lasciamoli andare. Ridurre la mortalità materna e infantile è possibile all'indirizzo:
www.savethechildren.it/pubbl...Sono disponibili foto in alta definizione e storie di bambini coinvolti nei progetti di Save the Children, foto dei testimonial e immagini della campagna pubblicitaria.
Per le televisioni è a disposizione un beta con: lo spot e l'appello dei testimonial, storie di mamme e bambini di Egitto, Etiopia, Malawi, Mozambico, un broll con immagini sulla crisi alimentare in Africa orientale, testimonianze di operatori sanitari di Save the Children in Indonesia, Mali e Guatemala, immagini della guerrilla a Roma e Milano. Per ulteriori informazioni: Ufficio Stampa Save the Children Italia tel. 06.48070023-071-001 press@savethechildren.it
www.savethechildren.itNOTE:
1: Si tratta del 4° Obiettivo del Millennio, stabilito e sottoscritto nel settembre 2000 dai 191 Stati membri delle Nazioni Unite, nell'ambito della Dichiarazione del Millennio delle Nazioni Unite.
2: Il tasso di mortalità infantile in Italia è di 4 ogni 1000 nati vivi. Fonte: Save the Children, Rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo, 2010.
3: Per la polmonite: vaccinazioni (6 ? per 3 dosi) e trattamento con antibiotici (10 ?); per la diarrea vaccinazioni, somministrazione di sali per la reidratazione orale (0,15 ?), zinco (0,23 ?), lavaggio delle mani. Per la malaria: zanzariere (4 ?), trattamento anti-malarico (1,71 ?). Per problemi neonatali: cure efficaci durante la gravidanza e ostetriche comunitarie specializzate per assistere i parti in casa.
4: Un bambino è malnutrito quando non riceve i nutrienti necessari al suo organismo per resistere alle infezioni e continuare a crescere; è affetto da malnutrizione cronica o rachitismo quando è troppo gracile, piccolo e inadeguatamente sviluppato rispetto alla sua età; è gravemente malnutrito quando è troppo magro e sotto peso rispetto alla sua altezza.
5: Egitto, Etiopia, Mozambico, Nepal, Cina, India, Nigeria, Pakistan, Sierra Leone, Afghanistan, Angola, Bangladesh, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Indonesia, Kenya, Malawi, Mali, Niger, Tanzania, Uganda, Zambia, Bolivia, Brasile, Cambogia, Guatemala, Guinea, Haiti, Liberia, Birmania, Sud Africa, Sud Sudan, Tajikistan, Vietnam, Yemen, Zimbawe.