Le associazioni di ildialogo.org esprimono riconoscenza "a quanti hanno voluto associarsi a noi in questo sforzo di preghiera e di dialogo con i fratelli e sorelle musulmani del nostro paese. Questo nostro comune impegno sulla via della pace ha prodotto in questi 40 giorni numerosi frutti ed ancora ne produrrà nei prossimi mesi con le iniziative già programmate (fra cui quella dei Cantieri del Dialogo di Verona del 3 giugno prossimo) e quelle che sono in corso di programmazione, fino alla prossima Giornata del dialogo cristiano islamico al termine del prossimo mese di ramadam del 20 ottobre prossimo".
"Invitiamo tutti gli amici della pace ad intensificare i propri sforzi per mobilitare le coscienze di tutti i cittadini, perchè la pace è un bene troppo grande per essere lasciato nelle mani dei soli governanti. Tutte e tutti dobbiamo vigilare sulla pace. Su questo argomento bisogna far sentire forte la voce di tutte le donne e gli uomini del mondo, qualsiasi sia la loro religione o il nome con il quale invocano Dio. Bisogna chiedere con forza la cessazione di ogni guerra ed il progressivo e totale smantellamento di tutti gli armamenti e basi militari e lo scioglimento di tutti gli eserciti, prima che la guerra e le armi mettano fine all'umanità".
Lanciato il 27 febbraio scorso, l'appello sottolinea che "come cristiani impegnati da tempo nel dialogo interreligioso ed in particolare in quello cristianoislamico, facciamo un appello a tutti coloro che si dicono cristiani, ad abbassare ogni arma, verbale o materiale". "Non può essere seguace di quel Gesù chi si arma per uccidere, chi produce armi di distruzione di massa, chi già le ha utilizzate contro città inermi (ricordiamo Hiroshima e Nagasaki) e chi progetta di utilizzarle nei prossimi mesi e che di fatto le utilizza già in giro per il mondo. I tragici attentati alla moschea di Samarrà, indicano con chiarezza quale sarà il nuovo fronte bellico della guerra mondiale iniziata l'11 settembre del 2001 e che finora ha portato all'apertura di due fronti bellici in Afghanistan e Iraq dove ancora si combatte e si muore".
Le religioni possono dare il loro contributo determinante proprio a partire dal momento drammatico che stiamo vivendo, mobilitandosi per sviluppare il dialogo invece che la violenza e la contrapposizione. "Per noi cristiani sta per aprirsi un tempo di riflessione, quello che le varie confessioni cristiane chiamano di quaresima o tempo di passione, che ci porterà poi alla celebrazione della pasqua. Senza una nostra mobilitazione straordinaria rischiamo di non riuscire a celebrare questa pasqua a causa dei venti di guerra che si fanno sempre più impetuosi e minacciosi" - sottolineano i promotori.
L'appello invita tutti i venerdì di questo tempo di quaresima/passione a giornate di digiuno, di dialogo e di preghiera con i musulmani e chiede di scambiarsi visite nelle moschee e nelle chiese e a devolere ciò che ognuno risparmia con il digiuno ad iniziative di solidarietà sociale. Tra le adesioni va segnalata quella dell'UCOII (Unione delle Comunità ed Organizzazioni Islamiche in Italia). "Aderiamo volentieri - ha scritto il Presidente dell'UCOII Mohamed Nour Dachan - alle iniziative che vogliono favorire il dialogo cristianoislamico. Grazie a tutti coloro che lavorano in questo senso, per lo sforzo che fanno". [GB]