Il contributo dei paesi al Global Fund (Fondo Globale per la lottaall'HIV, tubercolosi e malaria) - che verrà reso noto durante l'incontrodi rifinanziamento che i paesi donatori terranno a New York la prossimasettimana - dovrebbe scendere ben al di sotto dei 20 miliardi di dollarinecessari al Fondo per mantenere ed espandere i propri programmi di finanziamento.MediciSenza Frontiere (MSF) è pertanto seriamente preoccupata per il futuro deiprogrammi di cura per migliaia di pazienti.

La notizia arriva da un rapporto dell'OrganizzazioneMondiale della Sanità (OMS) pubblicato oggi e che mostra come l'implementazionedi migliori cure per l'AIDS per raggiungere più persone possa avveniresolo qualora venga garantito un adeguato supporto finanziario attraversomeccanismi di finanziamento come il Global Fund.


Due terzi di tutti i finanziamenti internazionaliper la malaria e la tubercolosi e quasi un quarto di quelli per la lottacontro l'HIV/AIDS, sono canalizzati attraverso il Fondo Globale. IlFondo stima che se ricevesse 20 miliardi di dollari nei prossimi tre anni,7,5 milioni di persone potrebbero sottoporsi ad una terapia antiretrovirale,rispetto ai 2,5 milioni di persone sieropositive che hanno potuto farlonel 2009 attraverso il supporto del Fondo Globale.

"Grazie al contributo del Fondo Globale,paesi come il Malawi sono stati in grado di avviare programmi salva-vitae che ricostruiscono le comunità devastate dall'AIDS," dichiara MarielleBemelmans, capo missione di MSF in Malawi, dove l'organizzazione lavorainsieme al Ministero della Salute in programmi che curano 38.000 persone."Purtroppo sono ancora più di 200.000 le persone nel solo Malawi chenon ricevono trattamenti antiretrovirali, 10 milioni in tutto il mondo.Se i Paesi donatori perdono questa opportunità e abbandonano l'impegnonella lotta all'AIDS, tutti i progressi già ottenuti verranno vanificati".

Le nuove linee guida dell'OMS raccomandanoai paesi di far accedere i pazienti alle cure il prima possibile e di fornireloro farmaci di miglior qualità e meno tossici, anche se più cari. Un FondoGlobale senza i necessari finanziamenti non potrebbe attuare queste lineeguida, pertanto altererebbe gli obiettivi della lotta all'HIV nei prossimianni.

Se l'attuale trend finanziario dovessecontinuare, i pazienti avrebbero poca scelta, perché la lotta contro l'HIVricadrebbe progressivamente su progetti privati come quelli portati avantida singole organizzazioni, come ad esempio MSF.

La Germania, il terzo maggiore paese donatoredopo Stati Uniti e Francia, ha in programma di tagliare il proprio contributodi due terzi e forse addirittura di interromperlo del tutto alla fine del2011, rappresentando la minaccia più grande al rifinanziamento del Fondo.
L'Italia sembra non voler più darenessun ulteriore contributo. L'ultima quota pagata al Fondo dalnostro paese risale infatti al 2008 ed è in arretrato con il pagamentodella quota per il 2009. Tra il 2009 e il 2010, gli stanziamenti già approvatisi sono ridotti dell'8-12%.

Altri paesi hanno annunciato soltanto modestiaumenti. Contemporaneamente, anche i programmi bilaterali come il Pianod'Emergenza della Presidenza degli Stati Uniti contro l'AIDS (PEPFAR)stanno vivendo tempi di tagli. I maggiori Paesi donatori, come gli StatiUniti, devono arrivare alla conferenza della prossima settimana con unforte contributo che possa assicurare il futuro funzionamento del Fondo.

"Giusto la scorsa settimana, duranteil Vertice per gli Obiettivi di Sviluppo del Millennio, i Paesi membrihanno riconfermato il loro impegno per ridurre la mortalità materno-infantilee di voler duplicare gli sforzi per raggiungere l'accesso universale allacura dell' HIV/AIDS e alla prevenzione", dichiara Sophie Delaunay,direttore esecutivo di MSF Stati Uniti. "Come possono conciliare leloro promesse con la riduzione o l'azzeramento del finanziamento al FondoGlobale, uno strumento cruciale nella lotta contro malattie come HIV, tubercolosie malaria?"

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