«Basta fondi straordinari per la gestione ordinaria del Mezzogiorno». Lo ha chiesto da Palermo il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero, intervenendo alla manifestazione organizzata dal Forum delle persone e delle associazioni di ispirazione cattolica nel mondo del lavoro, cui aderiscono le Acli insieme con Cisl, Mcl, Compagnia delle Opere, Confcooperative, e Confartigianato.

«Occorre respingere la logica dell'emergenza» - ha detto Olivero davanti alla
platea del capoluogo siciliano, collegata in videoconferenza con altri 3 grandi città del Mezzogiorno: Napoli, Bari e Reggio Calabria. «Ci vuole ordinario buon governo, legalità e competenza. Basta fondi straordinari per la gestione ordinaria, che "precarizzano" e mortificano il Sud Italia. Straordinario, piuttosto, deve essere l'impegno della classe dirigente e della società civile, di noi cattolici in particolare».

Per rilanciare il Mezzogiorno - ha aggiunto a margine il presidente delle Acli - bisogna ripartire da «tre valori e questioni fondamentali»: «l'autonomia nella solidarietà, e dunque la sfida del federalismo solidale; il lavoro dignitoso; la cultura delle regole e della legalità».

«Il federalismo - ha spiegato Olivero - può diventare la nuova frontiera del meridionalismo, se immaginato e costruito come federalismo delle opportunità e delle responsabilità, della prossimità dello Stato ai cittadini e alle comunità locali». «Il lavoro dignitoso è il lavoro che non mette a rischio la vita delle persone né le umilia. Troppi giovani del Sud sono costretti ad emigrare nel Nord Italia in cerca di lavoro. Troppi contratti precari ci sono e troppo lavoro nero. Troppo sfruttamento e troppe morti bianche». La cultura della legalità. «Lo sviluppo imprenditoriale nel Sud sarà possibile solo se si accompagnerà ad una forte crescita dell'etica pubblica e del senso civico».

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