Milano, 28/09/2010, Mentre il governo francese prende ad esempio le prassi italiane e porta avanti le espulsioni contro i cittadini rom, il Ministro dell'Interno italiano continua a dare il buon esempio.
Le dichiarazioni di ieri del Ministro secondo le quali i cittadini rom che verranno sgomberati a Milano non potranno accedere alle case popolari di edilizia pubblica e che s'impegnerà a trovare una soluzione per poter espellere anche i cittadini comunitari, risultano alquanto stupefacenti.
Il Naga denuncia, infatti, come il Ministro sia riuscito con due proposte a prevedere due gravi violazioni della normativa vigente. Forse, infatti, il Ministro dell'Interno non ricorda che le case popolari di edilizia pubblica sono destinate a cittadini italiani e stranieri che rispettino determinati requisiti ed il fatto di essere rom non rientra tra le categorie di esclusione. Per ora. E forse non ricorda che le normative europee ed internazionali vietano l'allontanamento collettivo e le espulsioni di massa.
Ma, al di là della normative e delle prese di posizione delle Istituzioni, appare ancora una volta evidente come nel binomio logico e politico razzismo di stato/razzismo popolare sia il primo a innescare questo circuito perverso che ci sta portando verso livelli di barbarie giuridica e culturale sconosciute da decenni e come il continuo accanimento contro la minoranza rom rappresenti un'idea di società dove l'accesso ai diritti dipende dalle proprie origini.
Non possiamo che esserne preoccupati, anche di fronte all'insufficienza delle voci e delle proposte di contrasto a Milano e in Europa.
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