Il commissario europeo all'ambiente Stavros Dimas ha oggi illustrato i cinque procedimenti di infrazione che Bruxelles sta portando avanti nei confronti dell'Italia, e che rientrano nel pacchetto di procedure d'infrazione decise dalla Commissione europea martedì scorso a Strasburgo.
Mercoledì 5 aprile, il ministro delle politiche comunitarie Giorgio La Malfa aveva fatto il punto sulle decisioni prese dall'Esecutivo Ue nei confronti del Governo italiano durante la periodica riunione sulle infrazioni al diritti comunitario. In quell'occasione La Malfa aveva annunciato l'archiviazione di 46 procedure di infrazione nei confronti dell'Italia e l'apertura di 34 nuovi casi. Sul fronte ambientale, in particolare, la Commissione «si appresta ad inviare all'Italia due pareri motivati per esortarla a rispettare alcune sentenze già pronunciate dalla Corte di giustizia sull'inadeguata gestione di alcune discariche. Una risposta insufficiente a detti pareri - precisa Bruxelles - potrebbe indurre la Commissione a chiedere alla Corte di imporre sanzioni pecuniarie nei confronti dell'Italia».
La Commissione invierà inoltre «pareri motivati per altri tre casi, di cui uno per la mancata adozione di misure per il rispetto dei limiti previsti per alcuni inquinanti atmosferici in numerose parti d'Italia e due per la violazione delle regole sulla caccia». Il commissario all'ambiente Dimas ha tenuto a sottolineare che «violare la normativa ambientale della Ue significa ridurre la protezione della salute dei cittadini italiani e dell'ambiente. E' necessario - ha aggiunto - che le autorità italiane si affrettino a rettificare la situazione».
Intanto l'Ue ha archiviato la procedura d'infrazione a causa della mancanza depuratori a Milano. Ne dà notizia il ministero dell'ambiente sottolineando che il capoluogo lombardo è «in regola con la depurazione». Grazie al sistema di depurazione che comprende i tre depuratori di Nosedo, Peschiera Bottomeo e San Rocco.