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L'unità d'Italia è per i cattolici un valore spirituale e dunque irrinunciabile che viene prima di ogni forma di organizzazione dello Stato». Lo ha detto il presidente nazionale delle Acli Andrea Olivero commentando i festeggiamenti per i 140 anni di Roma Capitale. Le Associazioni cristiane dei lavoratori italiani, che ai 150 anni dell'Unità d'Italia hanno appena dedicato il loro incontro nazionale di studi (
Italiani si diventa. Unità, federalismo, solidarietà), esprimono «particolare soddisfazione e apprezzamento» per la partecipazione alle celebrazioni del presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano e del segretario di Stato Vaticano
Tarcisio Bertone.
«Come cattolici e come cittadini - ha affermato Olivero - possiamo impegnarci contestualmente per l'unità del Paese, per la sua coesione sociale, e per il riconoscimento di un pluralismo che è all'origine della nazione italiana e suo tratto distintivo. Questo è il senso più profondo del federalismo che vogliamo, del federalismo solidale».
«Se per alcuni - ha aggiunto il presidente delle Acli - parlare di federalismo significa lavorare per il superamento dell'Italia unita, per noi è esattamente il contrario. Il federalismo solidale -
l'unico federalismo possibile - può diventare il
nuovo patto civile degli italiani, un patto che può assumere la forma della democrazia della prossimità e della partecipazione, dove lo Stato nazionale non solo è presente ma è vicino ai cittadini e alle comunità locali, consentendo a loro di esprimersi. Il federalismo cosi inteso può essere
la forma istituzionale che meglio può favorire l'unità di un paese sempre più articolato e ricco di diversità»