BOLOGNA - Due milioni di euro per non lasciare nessun bambino in lista d'attesa alla scuola materna, un milione per sostenere l'autonomia scolastica e favorire una cultura di rete tra le scuole, quattro milioni alle province per gestire le differenze e sostenere l'integrazione dei bambini con disabilità e degli stranieri, tre milioni per dare alle famiglie con entrambi i genitori che lavorano assegni di conciliazione per favorire l'accesso al nido: dalla regione Emilia-Romagna arrivano 10 milioni aggiuntivi di risorse per "sostenere la propria scuola e per migliorare e mantenere i livelli raggiunti dal proprio sistema scolastico a fronte dei pesanti tagli operati dal governo".
"La regione intende sostenere la propria scuola, e per questo ha avanzato una proposta che verrà discussa con le forze sociali e gli enti locali - spiega l'assessore regionale alla Scuola e Formazione Patrizio Bianchi - Non vogliamo in alcun modo surrogare gli obblighi e i compiti cui è tenuto lo Stato, ma sentiamo di dover arricchire l'offerta formativa del servizio scolastico regionale. Sempre più la scuola ha dallo Stato risposte tardive e non soddisfacenti, e la nostra scelta va collocata nell'ambito del processo avviato di federalismo e di riforma del Titolo V della Costituzione". La prima priorità individuata riguarda la scuola dell'infanzia, e mira a garantire il progetto culturale ed educativo di questo segmento scolastico che la Regione considera strategico nel percorso formativo dei bambini. Le risorse regionali, pari a 2 milioni di euro, serviranno prioritariamente a eliminare le liste d'attesa delle scuole statali, ma anche per dare risposte ai Comuni. "Per la Regione Emilia-Romagna la richiesta delle famiglie di usufruire del servizio educativo della scuola dell'infanzia rappresenta un diritto - spiega l'assessore regionale alle Politiche sociali Teresa Marzocchi - Per questo abbiamo deciso di impegnarci, in stretta collaborazione con gli enti locali, a favorire le condizioni necessarie affinché tutte le bambine e i bambini possano frequentarla".
Altra priorità a cui viene destinato un milione di euro la piena autonomia delle istituzioni scolastiche, che la Regione considera centrale per promuovere la ricerca e l'innovazione didattica, sviluppare modalità flessibili dell'organizzazione scolastica e incentivare la capacità di fare rete delle scuole, per favorire le collaborazioni e lo scambio di esperienze e di materiali didattici. Terza priorità per la quale vengono destinati 4 milioni di euro alle province la gestione delle differenze, che significa confermare l'attenzione della Regione ai quindicenni senza titolo di terza media, agli allievi con differenziate necessità di studio e di apprendimento e con difficoltà specifiche, e per stimolare gli studenti ?eccellenti'. Infine 3 milioni di euro saranno disponibili il prossimo anno scolastico per dare assegni di conciliazione alle famiglie con i genitori che lavorano entrambi per abbattere la retta dei nidi di infanzia e aiutarle nella conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.