Siliqua, 7 settembre 2010
"La trasferta della Coldiretti regionale a Roma è stato un vero flop. Non sono riusciti a farsi ricevere dal Ministro, come avevano pomposamente annunciato e neanche da un sottosegretario. Si sono dovuti accontentare del capo di gabinetto. Cioè un funzionario per quanto importante. Insomma un fallimento peraltro anche molto costoso pagato a caro prezzo da agricoltori e pastori. Ed è per questi ultimi che ci dispiace."
Lo afferma in un comunicato il leader del Movimento Pastori Sardi Felice Floris che aggiunge. "Non abbiamo niente di cui gioire di questo clamoroso flop, nè vogliamo definire questo incontro romano come "nefasto e inconcludente" come lo ha definito il presidente dell'Unione Agricoltori della Sardegna. Anzi siamo sinceramente dispiaciuti di questo fallimento che ricade pesantemente sull'intera categoria dei pastori e degli agricoltori sardi a causa dell'incapacità di una organizzazione storica come la Coldiretti che per dialogare con un funzionario ministeriale ha mobilitato centinaia di persone disperate per la crisi che colpisce ogni giorno le aziende.
E con questi pastori e agricoltori trascinati a Roma per parlare con un funzionario, siamo solidali perché vivono, come tutti noi, il dramma di aziende sull'orlo del fallimento. Un dramma sul quale nessuno ha diritto di speculare men che meno un' organizzazione storica come la Coldiretti. A Roma si è consumata un'operazione avvilente e squallida per i pastori sardi".
Tutto questo - conclude il comunicato del Movimento dei Pastori Sardi - ci spinge a continuare la nostra battaglia nelle nostre assemblee zonali organizzate in tutta la Sardegna in vista della grande manifestazione di Cagliari di martedì 14 quando intendiamo gridare la nostra rabbia e la nostra disperazione, ma anche richiedere con forza alla Giunta regionale che vengano accolte le nostre proposte per affrontare e risolvere, una volta per tutte, la crisi di questa pastorizia ormai moribonda."