Il Comitato internazionale della Croce Rossa (
CICR) ha lanciato un appello per estendere a 59 milioni di euro il piano finanziario di assistenza alle vittime delle inondazioni in Pakistan, a cui sta collaborando con la Mezzaluna Rossa pakistana. Contemporaneamente, il
CICR sta continuando ad aiutare gli sfollati dal pericolo della violenza armata.
"Stiamo intensificando i nostri sforzi con l'obiettivo di fornire cibo, acqua pulita e assistenza medica a oltre 1,4 milioni di persone" ha dichiarato Jacques de Maio, responsabile del
CICR per le operazioni nell'Asia meridionale.
"Per raggiungere questo obiettivo, insieme con la Mezzaluna Rossa pakistana, stiamo superando le grandi difficoltà logistiche presenti. Inoltre, stiamo facendo tutto il possibile per contribuire a contenere la diffusione della dissenteria acuta, delle altre malattie legate all'acqua non potabile e la malaria. E' una corsa contro il tempo".
Le piogge monsoniche torrenziali che sono iniziate alla fine del mese di luglio hanno inondato un terzo del Paese. La Croce Rossa ha agito immediatamente e, insieme con la Mezzaluna Rossa pakistana ha fin da subito portato aiuto a oltre 350.000 persone in aree quali il Khyber, il Pakhtunkhwa e il Balochistan, dove sono in corso da tempo interventi umanitari contro la violenza armata. Se in alcune zone l'acqua sta cominciando a ritirarsi, nel Sud del Paese ci sono ancora persone intrappolate.
Le inondazioni hanno distrutto non solo case, ma anche tutti i mezzi di sopravvivenza. L'agricoltura è la principale attività di sostentamento per circa l'80 per cento delle persone vittime delle inondazioni. La catastrofe ha colpito il Paese in un momento critico: appena prima della raccolta del riso, mais, ortaggi, canna da zucchero e grano.
"C'è una grave lacuna tra le necessità della popolazione e la nostra capacità di affrontarle" ha detto il signor de Maio. "La seconda fase della nostra risposta all'emergenza consisterà nella distribuzione di sementi e strumenti di cui potranno beneficiare più di 300.000 persone. Permetterà loro di approfittare della prossima stagione agricola per cominciare a riprendere una vita normale. Inoltre nelle zone più colpite saranno riparati o ricostruiti i sistemi di acqua potabile e le strutture sanitarie".
Le mine e gli ordigni inesplosi trasportati dalle acque in aree, che erano state considerate sicure, hanno finora provocato 11 morti. Il
CICR e la Mezzaluna Rossa del Pakistan stanno sensibilizzando sul pericolo di munizioni inesplose nelle zone interessate.
Intanto, il Comitato internazionale della Croce Rossa continua a soddisfare le esigenze basilari dei quasi 200.000 sfollati causati dalle recenti ostilità.
Il
CICR è presente in Pakistan dal 1947 dove collabora con la Mezzaluna Rossa del Pakistan e la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa nelle aree colpite dai disastri, come in occasione dei terremoti del 2005 e de 2008 in Kashmir e in Balochistan.
Il
CICR ha attualmente 1.340 operatori che lavorano nel paese, tra i quali 135 espatriati.