Ad un mese dall'inizio dell'emergenza
2.4 milioni di bambini non sono stati ancora raggiunti dagli aiuti alimentari di cui hanno disperatamente bisogno. I soccorsi e la distribuzione di aiuti hanno potuto raggiungere finora solo il 20% delle persone che hanno abbandonato le loro case a causa dell'estensione dell'area colpita, un quinto del Paese, e delle enormi difficoltà logistiche negli spostamenti. Decine di migliaia di alluvionati sono tagliati completamente fuori da ogni collegamento, circondati dall'acqua alta o isolati per la completa distruzione delle infrastrutture.
"In uno dei campi sfollati in cui operiamo metà dei bambini sono gravemente ammalati e debilitati per mancanza d'acqua potabile e cibo," ha dichiarato Gareth Owen, direttore emergenze di Save the Children in Pakistan. "
I campi sono affollati all'inverosimile e circondati da acqua putrida, in queste condizioni le malattie si diffondo immediatamente e i bambini malnutriti vengono subito contagiati e non riescono più ad assimilare neanche quel poco che riescono in qualche caso a mangiare."
La situazione già drammatica è aggravata dalla presenza tra gli sfollati di
più di 100.000 donne in stato avanzato di gravidanza che partoriranno entro un mese in condizioni potenzialmente letali per la loro salute e quella dei nascituri.
Save the Children è impegnata in una corsa contro il tempo con più di 600 tra medici e operatori umanitari attivi in 4 province dove ha raggiunto in 30 giorni 300.000 persone con soccorsi sanitari e distribuzione di aiuti.
"Se così tanti bambini sono già ora malnutriti e tante donne sono in queste condizioni dopo un solo mese la situazione nelle prossime settimane diventerà devastante." aggiunge Owen.
Diarrea, infezioni acute delle vie respiratorie e malattie della pelle come la scabbia si stanno diffondendo rapidamente tra i milioni di bambini senza tetto. Duecento persone, soprattutto bambini, risultano morte nel corso dell'emergenza dopo aver vissuto in condizioni squallide in mezzo a pecore e capre, lungo le strade sotto gli alberi oppure stipati in ripari di fortuna senza viveri o cure mediche e bevendo acqua infetta.
"I nostri operatori sul posto ci confermano di giorno in giorno che la situazione in Pakistan sta peggiorando drasticamente," sottolinea Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children per l'Italia. "Abbiamo una sola possibilità per arrivare in tempo con cure e aiuti ed è quella di partecipare tutti subito con il proprio contributo economico per sostenere gli interventi prima che sia troppo tardi per i milioni di bambini che ancora resistono e i 100.000 che saranno messi al mondo tra pochi giorni."
In Italia Save the Children, che dal 1919 lotta per i diritti dei bambini, sta raccogliendo fondi per l'emergenza in Pakistan attraverso AGIRE-Agenzia Italiana Risposta Emergenze, un network che raggruppa 11 tra le principali ong italiane. E' possibile donare con:
- Carta di credito al numero verde 800.132870
- On line dal sito internet
www.agire.it - Versamento con bollettino postale sul conto corrente n. 4146579 intestato a AGIRE onlus, via Nizza 154 - 00198 Roma. Causale Emergenza Pakistan
- Bonifico bancario sul conto BPM - IBAN IT28 I 05584 03208 000000000096 - Causale: Emergenza Pakistan
- AGIRE onlus è il coordinamento di alcune tra le più autorevoli e accreditate organizzazioni non governative italiane che hanno scelto di unire le proprie forze per intervenire in modo tempestivo sulle grandi emergenze umanitarie.
Per ulteriori informazioni:Ufficio Stampa Save the Children Italia