Dalle case in stile coloniale dell'isola senegalese di Saint Louis alla falesia di Bandiagara, la muraglia dalle sfumature ocra alta sul deserto del Mali, le meraviglie d'Africa possono unire i popoli: è il messaggio di un seminario al quale, a Ouagadougou, partecipano esperti di otto paesi del continente.
A organizzare gli incontri è l'Unione economica e monetaria dell'Africa occidentale (Uemoa), un organismo rappresentativo di una regione estesa dal Senegal al Benin. L'idea di fondo, scrive oggi il quotidiano del Burkina Faso L'Observateur, è che la tutela e la promozione dei luoghi dichiarati dall'Unesco "patrimonio dell'umanità" possano rafforzare l'Africa nel tempo della politica e dell'economia globale.
"La grande sfida - ha detto il presidente della Commissione dell'Uemoa, Rui Duarte Barros - è utilizzare al meglio le risorse che abbiamo contrastando la tendenza a ignorarle favorita dalla mondializzazione".
Da martedì scorso, il seminario riunisce rappresentanti dei governi ed esperti nella tutela del patrimonio culturale. Per l'articolo dedicato agli incontri di Ouagadougou, L'Observateur ha scelto questo titolo: "La cultura fattore di integrazione".

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