ROMA - L'Italia è il fanalino di coda in Europa con l'1,4% del Pil speso lo scorso anno a sostegno di famiglia e maternità. In compagnia di Spagna e Portogallo, Lettonia e Lituania. La Relazione generale sulla situazione economica del Paese 2009 del ministero dell'Economia fornisce l'ultimo dato comparato tra i diversi Paesi relativo al 2007, quando per famiglia e maternità l'Italia spendeva l'1,2%, contro il 2,1% della media dell'Europa a 15 e il 2% della Ue a 27. In mancanza di dati comparati più recenti non si può sapere se con questo "magro" 0,2% in più speso tra il 2007 e il 2009 l'Italia sia risalita di qualche posizione nella graduatoria europea. Tuttavia appare in tutta evidenza il forte divario con i paesi scandinavi, ovvero con il 3,7% speso nel 2007 dalla Danimarca, il 3% della Svezia e il 2,9% della Finlandia. Ma la distanza è ampia anche rispetto al 2,5% della Francia e il 2,8% della Germania, mentre il dato della Gran Bretagna (1,5%) è più vicino.

Rispetto alle prestazioni di protezione sociale, la quota destinata a famiglia e maternità dall'Italia tra i 27 Paesi europei è pari al 4,7%. In questa classifica l'Italia è penultima, preceduta solo dalla Polonia (4,5%). Il confronto, infatti, è con l'8% speso dalla media dei Paesi europei, con il 16,6% lussemburghese, il 14,7% irlandese, il 10,6% dei tedeschi e l'8,5% dei francesi. Peraltro nel bilancio la spesa pubblica per assegni familiari è scesa nel 2009 a 6,390 miliardi di euro (-4,3% sul 2008)ed è diminuita del 2,5% anche la spesa per l'indennità di maternità (contenuta in un'unica voce insieme all'indennità di malattia e per infortuni).

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