Cinquecento milioni di euro l'anno, il business attorno al randagismo. La Lav denuncia: «Privati a caccia di profitti realizzano canili lager» L'INIZIATIVA: Sabato e domenica in 350 piazze per firmare la petizione contro l'abbandono Molti comuni appaltano a privati la gestione dei canili. Per ogni animale affidato vengono dati fino a 7 euro al giorno. Così, ammassare 1000 cani in una struttura fatiscente può significare assicurarsi oltre 2 milioni di euro l'anno.Più sono i cani più sono i guadagni. E nascono i canili lager. È la cruda denuncia della Lega antivivisezione. Il fenomeno degli abbandoni alimenta un enorme giro d'affari intorno alla gestione di canili privati che fruiscono di convenzioni milionarie con le amministrazioni locali: una struttura con 1.000 cani può aggiudicarsi appalti fino a 2.5 milioni di euro l'anno per il mantenimento degli animali, che quasi mai corrispondono ad effettive cure. Per la Lav sul territorio ci sono 1.000.000 di cani randagi, di cui 550.000 nei canili. Gli abbandoni si verificherebbero durante tutto l'anno, con punte del 30% durante la stagione della caccia e del 25% in estate. L'1 e il 2 aprile sarà possibile firmare la petizione della Lav per chiedere al nuovo Governo, al nuovo Parlamento e alle Regioni una legge d'integrazione alla Legge quadro 281/91 sulla prevenzione del randagismo, che preveda maggiori vincoli e controlli a coloro che gestiscono i canili, la chiusura dei canili "lager", il perseguimento dei responsabili di maltrattamenti, un'efficiente anagrafe canina e felina, le necessarie sterilizzazioni, un servizio sanitario mutualistico per animali, un Piano nazionale di repressione degli abbandoni e infine l'allineamento all'Europa in materia di Iva su alimenti e prestazioni veterinarie, accesso ad aree verdi, trasporti, servizi, qualificazione al volontariato che accudisce gli animali.

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