ROMA - "La Monorotaia, pur essendo una delle attrazioni più tranquille del parco, è pur sempre un trenino sopraelevato che viaggia a cinque metri d'altezza: per questo la sua fruizione non è consentita a tutti, in particolar modo non si rende adatta a quegli ospiti che potrebbero manifestare vertigini, panico, o reazioni incontrollate". Così la direzione di Gardaland replica ad Aldo Aceto, Aldo Aceto, sostituto procuratore a Pescara dal 1990 al 2008 e oggi giudice penale e del lavoro al tribunale di Larino, che ha denunciato ai giornali l'esclusione della figlia, una bambina down di otto anni, da un'attrazione del parco di divertimenti, annunciando l'intenzione di voler agire per vie legali anche in sede civile per eliminare "odiose discriminazioni" come questa.

"Per noi - replica Gardaland - è fondamentale garantire il massimo livello di sicurezza ai nostri ospiti su tutte le attrazioni del parco". "La legislazione italiana - spiegano da Castelnuovo del Garda - prevede la responsabilità diretta da parte dell'azienda in caso di infortunio o incidente e il mancato rispetto di quanto prescritto a livello legislativo e normativo - e di quanto indicato dal costruttore - rappresenterebbe una grave inadempienza da parte nostra, sanzionabile sia civilmente che penalmente". "Anche se idealmente per noi Gardaland rimane un Parco Divertimenti per tutti, ci è imposto dalla legge di rispettare le previste misure di sicurezza stabilite dai singoli costruttori delle attrazioni: se non lo facessimo - precisano - pregiudicheremmo l'incolumità dei nostri ospiti e l'immagine di serietà che ci caratterizza".

L'atteggiamento della direzione è dunque in linea con quanto già sostenuto negli ultimi anni, quando periodicamente altri casi simili sono balzati agli onori delle cronache: i responsabili della struttura non intendono assumersi responsabilità in caso di incidenti, e per questo - anche con un occhio alla sicurezza personale - limitano l'accesso alle strutture. Una limitazione ferrea che dà adito, ogni estate, a proteste e accuse di discriminazione, particolarmente stringenti nei casi di sindrome di down, che non è classificabile come disabilità mentale.

"Il tema della disabilità - scrive ancora Gardaland - è estremamente delicato e va affrontato sempre con grande prudenza, ma anche cercando di essere obiettivi e di avere un atteggiamento di disponibilità alla discussione e alla comprensione di tutte le situazioni. Gardaland - continua - è da sempre attento ai diritti dei suoi ospiti disabili; lo testimoniano tutte le iniziative adottate per rendere sempre più agevole la loro visita al parco: i parcheggi riservati, l'ingresso preferenziale dal Castello che consente di evitare le code, il noleggio di sedie a rotelle e, non ultimo, un opuscolo informativo realizzato in collaborazione con le associazioni che si occupano di disabilità e che viene distribuito ad ogni ospite disabile all'entrata dal Castello, o che può essere facilmente reperito sul sito www.gardaland.it. Oltre a ciò - prosegue - fa espressamente parte del training del personale di Gardaland una sezione dedicata all'attenzione nei confronti degli Ospiti disabili".

"Probabilmente il signor Aceto - si dice con riferimento alla vicenda denunciata oggi - non ha fatto presente alle casse la disabilità della figlia: se lo avesse fatto sarebbe stato indirizzato all'entrata del Castello dove la bambina avrebbe avuto diritto all'ingresso gratuito al Parco e dove avrebbe ricevuto l'opuscolo con tutte le informazioni necessarie. Proprio per rendere queste informazioni il più possibile fruibili a tutti sono state pubblicate in un'apposita sezione sul sito web del Parco, in modo che chiunque possa organizzare anticipatamente la visita a Gardaland nel migliore dei modi". Fermo restando però che "l'accesso alle singole attrazioni è subordinato al rispetto di alcune limitazioni, variabili in funzione della tipologia di attrazione e delle misure di sicurezza disposte dal costruttore, vincolanti in base ad età, altezza o disabilità". Fra queste, anche la Motorotaia protagonista della vicenda. (ska)

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